
Violenze, Arma in campo: "Ci siamo occupati di oltre 100 segnalazioni. Tante dai piccoli centri"
di Laura Valdesi
SIENA
"E’ successo anche oggi di attivare un caso ’Codice rosso’, un minore che aveva assistito ad un episodio", svela il maggiore Lucia Dilio, comandante della compagnia dei carabinieri di Siena. Che aggiunge: "Negli ultimi due giorni sono stati 7 i casi che abbiamo seguito come Arma nella provincia, oltre un centinaio le violenze di genere arrivate invece alla nostra attenzione dall’inizio del 2023". Cifre che confermano quanto stalking, lesioni, maltrattamenti in famiglia siano diventati realtà quasi quotidiana anche nel Senese. Dove l’impegno dei carabinieri nei confronti di un fenomeno che, dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin è tornato priorità nell’agenda politica, appare costante. E mirato grazie anche alla stanza dedicata alle denunce e alle segnalazioni realizzata in sinergia con il Soroptimist Siena all’interno del comando provinciale. Dotata di videocamera per fare riprese audio e video, poltroncine, luce soffusa, stampante e computer per cristallizzare racconti "che richiedono agli operatori – si inserisce ancora il maggiore Dilio – una grande sensibilità. Perché è vero che sono formati e c’è all’interno della Compagnia anche un piccolo pool che interviene nei casi più gravi e delicati. Altrettanto lo è che a volte occorre saper cogliere il non detto: sguardi, emozioni. Serve empatia". Non è semplice confidarsi, c’è chi si rivolge all’Arma anche solo per chiedere come comportarsi. "Trova sempre una risposta sebbene sovente – osserva il comandante della stazione Siena principale, il luogotenente Roberto Leacche – bisogna saper intercettare i campanelli d’allarme in quanto la persona non sempre comprende di essere vittima di violenza. Se le leggi attuali sono adeguate? Sì e vengono applicate in maniera adeguata. Chiaro che le eventuali misure restrittive spettano al magistrato ma c’è grandissima attenzione".
"Rispetto al 2022 è cresciuto il numero di casi su cui siamo intervenuti e tutti arrivano all’attenzione della procura – entra nel cuore del fenomeno il maggiore Dilio –, intendo maggiori richieste di intervento e denunce. Le zone? Certo Siena ma forse più spesso i piccoli centri del circondario, le frazioni. Si tratta soprattutto di persone fra i 20 e i 50 anni. Quanto alla stanza dedicata all’interno del comando è stata utilizzata 5 volte nel 2023 per ascoltare storie delicate". Le tre direttrici di azione per i carabinieri sono la collaborazione con la procura affinché si adottino misure tempestive, un prontuario operativo per capire la gravità del caso. "Al contempo aiutare il diffondersi della cultura del rispetto a partire dalle scuole dove abbiamo già svolto tanti incontri", chiude Dilio lanciando un appello alle donne: "Chi subisce un gesto per cui non si sente più sicura chieda aiuto. Non c’è la prima volta di uno schiaffo".