
Violenta non corre, spavento per Siri Trionfa Arri: "Dedicato a Giulia"
di Laura Valdesi
SIENA
La gioia immensa di Federico Arri, che ha vinto il palio di Asti per Santa Maria Nuova con Ambra da Clodia. Lo spavento, altrettanto grande, per l’infortunio ad Antonio Siri, caduto con Bramosu per i colori di Nizza all’inizio del terzo giro. Sono stati attimi di tensione, perché il fantino per la botta e il dolore ha probabilmente perso i sensi. E’ stato pertanto trascinato via dalla pista dai soccorritori mentre la corsa terminava. C’era chi si metteva le mani nei capelli mentre lo aiutavano a riprendersi. A rassicurare in serata, dopo che è stato portato in ospedale per un importante trauma toracico ed un problema alla spalla, le notizie dall’ospedale secondo cui era cosciente e non in pericolo di vita, seppure molto dolorante. Non è ancora chiara la dinamica. A cadere dietro di lui sarebbe stato Mattia Chiavassa da Banzay (Baldichieri), però senza conseguenze. Un palio, dunque, pieno di colpi di scena e ’scossoni’, con tante uscite di scena sia quanto a cavalli che fantini. Se solo si pensa che, qualche ora prima della corsa, ha detto addio al palio Violenta da Clodia che doveva correre con Gavino Sanna (San Martino San Rocco). "Si era data un colpetto in prova venerdì, proprio nulla di particolare, ma una giusta decisione per tutelarla, l’ha vista la commissione veterinaria", dice Massimo Milani che l’allena e assicura che la ’regina’ fra qualche giorno sarà come prima. Per la cronaca Sanna ha montato Corallo Sardo nella seconda batteria senza riuscire ad agguantare la finale. Che non ha raggiunto neppure l’altro barbero vittorioso in Piazza, Tale e quale, anche lui uscito di scena con Giosué Carboni nella seconda batteria.
Ad andare in finale e giocarsela è stato Giuseppe Zedde su Aiò che vinse lo scorso anno, Marco Bitti su Zenia Zoe (San Pietro) e Stefano Piras su Zeniossu (San Damiano). Quindi Adrian Topalli (S.Caterina) su Carilbom, Valter Pusceddu su Arraju (S. Secondo) e Siri appunto. Infine Federico Guglielmi su Ceccomitocca (Tanaro), Arri e Mattia Chiavassa. "Non fate i furbi con me", ha raccomandato più volte il mossiere senese Andrea Calamassi, promosso. Al via Arri ha preso subito la testa, insidiato da Topalli finché, alla fine, è rimontato in maniera potente Piras su Zeniossu, giungendo però secondo, come lo scorso anno ma riscattando una stagione a Siena per lui negativa. Terzo Topalli.
"Dopo la prima mossa ho capito che ce l’avrei fatta, ero tranquillo", racconta il vincitore Arri. Per lui, astigiano anche se ha corso tante volte in Piazza, secondo successo dopo il 2018 in Moncalvo.
Una cavalla speciale.
"Sapevo che era al 110 per cento. Mi mancava solo una situazione favorevole".
Chi temevi di più?
"Nei giorni scorsi in un’intervista ho detto Piras, Topalli e Zedde. Se li avessi giocati sarei diventato ricco!"
Bella vittoria che arriva alla fine di una stagione delicata.
"Sono contento, la contrada si meritava di essere ripagata per la fiducia che mi ha dato quando ho deciso di lasciare Siena. Anzi, in quel momento mi hanno supportato ancora di più. Sono uno che quando fa qualcosa cerca di dare il massimo, a volte ti ripaga, altre volte va male".
A chi dici grazie?
"Alla cavalla, è diventata ’automatica’, alla contrada. E poi dedico la vittoria a Giulia che è speciale. Fra cinque giorni ci sposiamo, da 10 anni mi sopporta. Se sono pronto per le nozze? Mi stava meno pensiero fare il palio, tutto pronto devo solo ritirare il vestito"
Ti rivedremo qui?
"Sì perché ho amici, sì perché mi ci sposo anche se a Pisa si cominciano già a vedersi i risultati e la scuderia sta andando bene".
Resterai lì? Non tornerai più a Siena?
"Per adesso sì, poi nella vita mai dire mai".
Quale delle due vittorie è stata più bella: 2018 oppure l’ultima?
"Entrambe belle ma diverse, la prima per le emozioni inaspettate e forti, questa per una preparazione lunga dietro".