Veneziani e il manifesto anti-politicamente corretto

Il giornalista ha presentat la sua opera ’La cappa’ contro il conformismo

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Un manifesto contro il politicamente corretto, il conformismo militante e ogni forma di limitazione alle libertà individuali. Marcello Veneziani ha presentato il suo ultimo lavoro ’La cappa’ (Marsilio) alla Biblioteca comunale degli Intronati, ospite del festival ‘Sì Siena, linguaggio tra terra e cielo’. Accompagnato da Davide Rondoni, direttore artistico della manifestazione, Veneziani ha proposto il suo punto di vista affrontando i temi che animano più di tutti il dibattito pubblico e, più in generale, il quotidiano di questi tempi, dalla pandemia alla guerra, dal cambiamento climatico all’identità sessuale. Ogni volta proponendo una lettura alternativa a quella che il giornalista e filosofo definisce ‘conformista’, prima responsabile di quella ‘cappa’ che da semplice fenomeno atmosferico diventa una sorta di strumento di ottundimento collettivo.

"Abbiamo tutti vissuto l’esperienza della pandemia – ha detto – un periodo che ha inserito nella nostra vita pubblica modelli di comportamento che finiscono per alimentare la cappa. Non solo la diffidenza nei confronti degli altri, ma anche la convinzione che si possano limitare libertà elementari come uscire di casa. Così come sull’invasione dell’Ucraina un’informazione a senso unico ha creato una psicosi di massa, come avviene quotidianamente anche per le emergenze ambientali e climatiche. Emergenze nel nome delle quali si limitano le libertà e ci si adegua a questo conformismo". L’individuo al centro minacciato da limitazioni imposte nel nome di interessi collettivi, che diventano una forma di nuovo totalitarismo ereditato dal Sessantotto. "La priorità diventa salvaguardare il clima e non più l’uomo. Infatti, si parla sempre di ambiente e mai di natura. Perché la natura diventa un impaccio quando si vuole imporre, per esempio, l’idea che l’identità sessuale possa essere una scelta". Sotto accusa la ‘cancel culture’. "Un aspetto vistoso della cappa è la rimozione della storia. Una società che vuole rimuovere il suo rapporto col passato non può avere un futuro. La cultura della cancellazione diventa cancellazione della cultura, e questo non avviene solo per gli eventi storici ma anche per l’arte".

Riccardo Bruni