Vendemmia 2021 Taglio delle rese

E’ stata decisa una riduzione del 15 per cento per mantenere in equilibrio produzione e mercato

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di Andrea Ciappi

Per la vendemmia 2021 il cui conto alla rovescia è inesorabilmente già cominciato, il Consorzio Vino Chianti ha optato per una riduzione delle rese del 15% per mantenere in equilibrio la produzione e il mercato. E quindi mantenere remunerativi i prezzi.

Riduzione che è stata da poco approvata anche dalla giunta Giani della Regione. Qui occorre fare molta attenzione: si sta parlando del Chianti ex Putto, in sostanza, e non del Chianti Classico: sono due denominazioni diverse. E due consorzi del tutto diversi e comunque nel nome del vino di eccellente qualità. Nell’ex Putto (marchio a suo tempo celebre ma oggi non in uso, è giusto per intendersi: oggi si parla di Chianti senza ulteriori specifiche aggiunte) rientra anche la denominazione Chianti Colli Senesi: le principali zone di produzione si estendono da nord (San Gimignano, Poggibonsi, Colle, Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga), passando da Siena, verso sud ovest (Murlo, Sovicille, Montalcino) e sud est (Sinalunga, Torrita, Montepulciano, Pienza, Chianciano e Chiusi).

"Tre zone principali molto importanti che quindi possono essere paragonate a vere e proprie ‘isole’ di produzione, raggruppabili in quello che noi chiamiamo Arcipelago Chianti Colli Senesi", si spiega dal consorzio. A parte le rese, si temeva la botta del gelo fuori tempo ad aprile e maggio, quando di notte la temperatura è scesa (e non di poco) sotto lo zero. La paura era di un danno del 30-40%. Che in realtà sarà invece in pratica riassorbito in quel 15%. Non di più.

"Non sarà un’annata eccezionale da un punto di vista quantitativo - afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – ma il danno è minore di quello che pensavamo quindi possiamo tirare un piccolo sospiro di sollievo. La produzione sarà più scarsa del trend normale, ma rispetto alla prima stima che vedeva una riduzione media del 30-40%, ora prevediamo un -15%". Tornando al ‘taglio’ delle rese, si tratta appunto di mantenere in equilibrio il mercato. Ciò nonostante, gli ultimi segnali noti - quelli dello scorso giugno - sono positivi rispetto ad un anno fa. La luce sarebbe l’arginare il Covid ed i suoi effetti.