"Vaiolo delle scimmie Capire come si diffonde"

Il direttore di Malattie Infettive "Resta da spiegare se e come il virus sia mutato . Questo crea allarme"

Migration

La terribile eredità lasciata dal Covid è anche in quei nervi scoperti che ci fanno saltare a ogni virus che compare in qualche parte del mondo. "Temiamo una nuova pandemia, che può sempre succedere; ma non penso sia il caso del vaiolo delle scimmie. O almeno ancora non si può dirlo", è la spiegazione del professor Mario Tumbarello, direttore Malattie infettive delle Scotte, di fronte all’ennesimo allarme sanitario.

Perché questo vaiolo delle scimmie fa tanta paura?

E’ una malattia vecchia, di fine anni ’50, scoperta nelle scimmie, ma ospitata forse anche di più da roditori e scoiattoli. Ci sono stati casi in Congo, in Africa e una decina di anni fa casi sporadici negli Stati Uniti. Recentemente sono stati segnalati diversi casi in Europa e concentrati in un periodo ristretto di tempo. L’infezione non è più solo trasmessa da un animale all’uomo ma anche da uomo a uomo. Qualcosa è accaduto ed è ancora da spiegare se e come il virus è cambiato, visto che c’è una concentrazione di casi che finora non c’era stata. Questo crea allarme.

La paura non è per il ritorno del vaiolo, quanto per la possibile nuova epidemia?

Il vaiolo umano è stato dichiarato scomparso all’inizio degli anni ’80 e la vaccinazione sospesa. Quel vaccino che si faceva sul braccio era derivato dal vaiolo bovino e oggi tutti coloro che hanno più di 50 anni sono protetti. Dell’attuale vaiolo delle scimmie, descritto negli 8 casi italiani, sappiamo che si manifesta con febbre, ingrandimento dei linfonodi ed alcune lesioni cutanee vescicolari che ricordano la varicella. Il contagio avviene per contatti stretti e le catene di trasmissione sembrano per adesso legate per lo più a viaggi in alcune aree come le Canarie, la Spagna e l’Inghilterra. Dunque non è come con il Sars Cov-2. Bisogna però capire come mai si sta diffondendo oggi da uomo a uomo.

Quali altri virus sono in circolazione?

I virus influenzali torneranno nel nostro emisfero in autunno. Ma ci sono tanti virus infettivi che conosciamo da tempo: morbillo, varicella, rosolia, parotite, HIV e così via. E per molti di questi ci sono anche i vaccini. Il morbillo, in coincidenza con la diminuzione delle vaccinazioni, 4-5 anni fa ha visto un considerevole aumento dei casi. Ecco, a differenza di questi virus, il Sars Cov2 quando è arrivato tre anni fa era nuovo per il nostro sistema immunitario.

Cosa sta accadendo al Covid? Altre varianti?

Da noi continua a dominare Omicron 2, ma le informazioni in arrivo dal Sudafrica ci dicono che girano sottovarianti. Possiamo solo sperare che le mutazioni siano a noi ancora favorevoli, ovvero con varianti più contagiose ma meno letali. Poi oggi abbiamo i vaccini, i monoclonali, gli antivirali e abbiamo efficientato il sistema di sorveglianza e di tracciamento dei contatti e quest’ultimo ci aiuterà anche per le altre infezioni".

Paola Tomassoni