Arriva il vaccino che piace ai no vax. "E’ come quello per l’influenza"

La professoressa Cusi, direttore di Microbiologia: "Utilizza la tecnologia classica, due dosi entro 21 giorni. Somministrabile solo ai maggiorenni"

La professoressa Maria Grazia Cusi, direttrice del laboratorio di Microbiologia

La professoressa Maria Grazia Cusi, direttrice del laboratorio di Microbiologia

Siena, 24 febbraio 2022 - Il commissario straordinario dell’emergenza Covid, generale Figliuolo, ha annunciato l’arrivo in Italia proprio per questo fine settimana di un milione di dosi dell’innovativo vaccino di Novavax. La new entry fra le armi per sconfiggere il virus è accompagnato da una circolare del Ministero della Salute alle Regioni che indica le modalità di utilizzo del vaccino: da somministrare ad over 18 anni, solo nel ciclo primario, con due dosi a distanza di 21 giorni, ma probabilmente senza possibilità di scelta da parte del cittadino al momento della prenotazione. Questa ultima clausola potrebbe, purtroppo, tenere ancora lontani i no vax, cui questo vaccino ‘si addice’ o almeno è più appetibile degli altri: il preparato Novavax infatti, autorizzato dall’Ema il 20 dicembre scorso, utilizza la tecnica delle proteine ricombinanti, definita ‘classica’ perché sperimentata da decenni per esempio contro meningite, pertosse, epatite o nella comune influenza stagionale.

"E’ un vaccino diverso da tutti gli altri: da quelli a mRna, come sono Pfizer e Moderna, e anche da quelli che usano vettori virali, come Johnson&Johnson e AstraZeneca", spiega la professoressa Maria Grazia Cusi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia delle Scotte.

Perché il vaccino può piacere ai no vax?  "Utilizza una tecnologia tradizionale, si dice ‘classica’. Viene prodotto nello stesso modo ad esempio il vaccino dell’influenza. Per cui chi ha ancora dubbi sugli altri farmaci potrebbe con questo sentirsi più sicuro. Non che gli altri siano pericolosi, semplicemente questo vaccino è come quelli che usiamo da tempo, tutti gli anni per la stagionale e per le malattie infettive più comuni; dunque penso possa non spaventare". Come sarà somministrato? "Ema ha dato indicazione di utilizzo nel ciclo primario, dunque due dosi a distanza di 21 giorni; non può invece essere utilizzato come richiamo, non può essere il booster dopo dosi di altri tipi di vaccino. Va usato proprio su chi deve iniziare il percorso ed è somministrabile per ora solo ad over 18 anni". Cosa si sa della sua efficacia e durata? "Per quanto riguarda l’efficacia funziona come un vaccino a mRna, ovvero i soggetti vaccinati con due dosi di Novavax hanno copertura superiore al 90 per cento. Sulla durata della copertura non sappiamo ancora". Il generale Figliuolo ha annunciato anche la quarta dose per i fragili. Necessaria? "E’ prematuro parlare di quarta dose e in caso arrivi il via libera sarà solo per soggetti immunodepressi o che hanno bisogno di riattivare la risposta anticorpale. In questo momento però, prima di parlare di quarta dose, è necessario verificare ancora l’effetto del booster, in termini di anticorpi e soprattutto capire quale è la presenza del virus e quanto circola". E’ il suo laboratorio che sequenzia i tamponi: cosa dicono? "I sequenziamenti sono diminuiti. L’ultima indagine fatta il 7 febbraio ha avuto come risultato che in Toscana è in circolazione la Omicron al 100 per cento. Ora, con la curva dei contagi in discesa, l’indagine si farà penso una sola volta al mese. Come i sequenziamenti anche i tamponi sono assai diminuiti, però direi di stare ancora attenti: i nuovi casi sono ancora tanti. Casi banali di infezione sono assai frequenti: capisco la stanchezza dopo due anni di restrizioni e misure varie, ma i numeri dei contagi sono il segnale che bisogna adottare ancora cautela, protezioni e controllare".