"Vaccini e monoclonali Ecco le armi anti Covid"

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Brusaferro e lo scienziato Rappuoli "L’unica strada da percorrere per combattere la pandemia è questa"

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Il futuro nella lotta contro la panedmia è nei vaccini e negli anticorpi monoclonali. Parola del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, e dello scienziato Rino Rappuoli, coordinatore scientifico del Mad Lab di Toscana Life Sciences, ieri relatori al convegno organizzato dall’Ordine dei medici di Siena in Ateneo dal titolo ’Covid e Long Covid: l’importanza della scienza e il ruolo dell’organizzazione’.

Di fronte a una platea di sanitari e docenti universitari, alla presenza del rettore Francesco Frati, dell’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini, del presidente Fnomceo Filippo Anelli e del vertice dell’Ordine dei medici Roberto Monaco, Brusaferro ha illustrato la storia e il ruolo dall’Istituto superiore di sanità, soprattutto alla luce del’epidemia da Covid: "Nel futuro la prevenzione diventa il presupposto: se funziona, tende a eliminare un problema. Il limite è che tendiamo a dimenticarci che esiste e quando andiamo a rimodellare i piani economicisiamo portati a ridimensionarla".

E ancora: "Credo che questo debba essere un insegnamento fondamentale. La prevenzione è il presupposto per costruire la casa della salute. Occorrono sempre più per questo – ha aggiunto – strumenti che devono andare in rete e che devono partire dall’autorità sanitaria locale. Tutto questo oggi è previsto anche nel Piano di ripresa e resilienza. È una sfida importante in un arco di tempo relativamente stretto, per garantire un futuro ai giovani". E infine: "Siamo in una fase in cui c’è una crescita della circolazione del virus che sta caratterizzando tutta l’Europa, ma in Italia è più contenuta. Il Long Covid? E’ ancora oggetto di studio. Dobbiamo essere attenti e preoccupati, ma si sta creando una rete di medici che sta seguendo il fenomeno".

Da parte sua Rappuoli ha spiegato i motivi per cui i vaccini sono uno strumento valido, anche se creati nell’arco di dieci mesi: "La sinergia tra nuove tecnologie e investimenti del settore pubblico hanno consentito di ottenere risultati che normalmente richiedevano 10 o 20 anni di ricerca". E sugli anticorpi monoclonali contro il Covid: "Siamo in una fase 2 che sta andando a rilento. Ci sono 14 centri per la sperimentazione in tutta Italia ma gli unici che sembrano funzionare sono i tre qui in Toscana. Qui infatti si è trovato un modo per reclutare le persone, in altri territori non si è riusciti a fare lo stesso. Stiamo andando lentamente nel le prove cliniche e forse in Italia dovremmo organizzarci meglio".

Il presidente dell’Ordine dei medici Monaco ha commentato: "Questa era l’occasione per fare il punto della situazione a livello locale e nazionale. Il vaccino è una forma di civiltà, quindi è giusto vaccinare tutta la popolazione mondiale. L’approccio corretto? Quello olistico di ’One Health’ del Pnrr".

Cristina Belvedere