Uova al fipronil, nuovi sequestri nei negozi. Ecco cosa si rischia

Valdichana, le 17 confezioni di uova contaminate erano già state tolte dalla vendita. I controlli continuano in tutto il Senese

Alcune uova (foto Ansa)

Alcune uova (foto Ansa)

Siena, 3 settembre 2017 - Diciassete confezioni di uova contaminate dal fipronil sono state trovate dall'Asl in alcuni esercizi commerciali della Valdichiana senese a seguito di un sopralluogo scattato su segnalazione della Regione Umbria. I tecnici della Prevenzione - Sanità pubblica veterinaria della Asl sud est, area senese, hanno effettuato controlli in alcuni esercizi commerciali della Valdichiana senese, per verificare l'avvenuto ritiro dal commercio di uova provenienti da un allevamento produttore, nel quale è stata rilevata la presenza di fipronil (l'antiparassitario balzato agli onori delle cronache e il cui uso non è consentito negli allevamenti avicoli-zootecnici). E hanno verificato che le uova oggetto di allerta non erano nella disponibilità del consumatore. In uno di questi negozi sono state trovate 17 confezioni già tolte dagli scaffali e in attesa di ritiro da parte della ditta distributrice, per la successiva distruzione, come indicato dall'Azienda sanitaria umbra competente.

"Il livello di contaminante delle uova oggetto della segnalazione - spiega una nota Asl - è molto al di sotto della soglia di tossicità acuta. Pertanto non ci sono rischi immediati per i consumatori che hanno utilizzato le uova messe in vendita negli esercizi commerciali oggetto di controllo".

In questo periodo, inoltre, i tecnici della Asl sud est, nell'ambito di un piano straordinario di controllo disposto dalla Regione Toscana, hanno effettuato una serie di campionamenti su carne avicola e su uova deposte e stanno effettuando controlli sugli allevamenti avicoli delle provincie di Siena, Arezzo e Grosseto per accertare eventuali trattamenti non autorizzati con l'antiparassitario Fipronil. Ad oggi non è stata rilevata alcuna irregolarità.

 

Cos'e' il fipronil?

Il fluocianobenpirazolo è un insetticida ad ampio spettro che disturba l'attività del sistema nervoso centrale dell'insetto. Viene usato prevalentemente come antipulci, ed è un veleno a lenta attività d'azione: una volta inserito in un'esca, l'insetto viene avvelenato e non muore istantaneamente ma ha il tempo di ritornare alla colonia o nella tana. E' categoricamente vietato nei trattamenti anti-pulci di animali destinati al consumo umano, perché pericoloso per fegato, reni e tiroide.

 

Cosa si rischia

I rischi sono strettamente legati alla quantità di sostanza ingerita, ma non sono da escludere complicazioni soprattutto per i bambini.

 

Come riconoscere i sintomi

Se una persona viene esposto al fipronil a forti dosi si possono osservare ipereccitabilità, irritabilità, tremori e, ad uno stadio più grave, letargia e convulsioni. I sintomi sono reversibili, una volta terminata l'esposizione. La sostanza si assorbe lentamente attraverso l'intestino.

 

Cosa fare

Per ridurre l'assorbimento i medici consigliano di usare una lavanda gastrica, un purgante salino o carbone attivo. Non esiste un antidoto specifico. In ogni caso il rischio è grave solo in casi di alti dosaggi e non dovrebbe essere il caso dell'attuale scandalo alimentare. Tuttavia, certo, sarebbe meglio evitarne la contaminazione.