"Una sede senese per Engineering"

Il sindaco De Mossi che oggi incontrerà l’azienda. "Una soluzione per impedire il trasloco di 160 dipendenti"

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È in programma oggi l’incontro tra il sindaco Luigi De Mossi e i vertici aziendali di Engineering, la società che ha annunciato la chiusura della sede senese con il trasferimento dei 160 dipendenti a Firenze o Arezzo. Il caso, esploso nei giorni scorsi, è stato portato all’attenzione del consiglio comunale da un’interrogazione urgente del Pd. "Si tratta di una scelta inaspettata – ha detto il capogruppo Alessandro Masi – per un’azienda che è in buona salute. Siamo vicini ai lavoratori e chiediamo al sindaco come si sia attivata, nell’àmbito delle sue competenze, l’amministrazione comunale per mantenere la presenza del presidio della società a Siena".

Vicenda che si inserisce in una congiuntura tutt’altro che semplice: "Gli effetti della crisi Covid, il caso Gsk, i timori per il Consorzio agrario, altro ancora: un tavolo sull’occupazione tra capigruppo e sindaco potrebbe aiutare ad affrontare una situazione preoccupante", ha detto ancora Masi nella replica. Prima c’era stata l’articolata replica di De Mossi, che ha spaziato dal presente alla crisi Monte dei Paschi, con chiari riferimenti al ruolo del Pd nella gestione della banca.

"Ho già incontrato alcuni dipendenti, poi farò lo stesso con i dirigenti per avere un’idea precisa su quello che sta accadendo", ha dichiarato il sindaco. Che ha però già tracciato una linea su cui indirizzare l’analisi: "Questa situazione è una delle code della crisi di Mps. Per quanto Engineering si sia allargata a una nuova clientela, a quanto pare non è sufficiente". Crisi sulla quale De Mossi non ha risparmiato la frecciata polemica: "Non devo spiegarla a lei la situazione di Mps – ha detto rivolto a Masi – considerata la sua provenienza politica". Ma poi, quasi a riprendere il filo di una polemica che lo aveva riguardato (quando in un’intervista aveva parlato di "crisi sistemica" per la banca senese), De Mossi ha approfondito la sua posizione sul tema: "Banca Mps ha sommato una crisi soggettiva, che non riguarda noi (come parte politica ndr), a una sistemica. E non mi scordo che rappresento le parti civili a Milano e sono stato il primo a presentare un esposto su Antonveneta".

Al di là della replica politica, la digressione su Mps è servita al sindaco per precisare che "quella crisi ora si riverbera sulla città, che è diventata meno attrattiva". E si torna all’Engineering. "Gli uffici di Arezzo sono di sua proprietà, quella di Siena no – ha precisato – ma ora l’obiettivo è di far restare qui anche una piccola sede, dove far ruotare i dipendenti quando non sono in smart working. L’azienda diminuirebbe comunque le spese, i lavoratori non sarebbero costretti a subire il disagio del trasferimento, portando tra l’altro fuori quella piccola parte di spese quotidiane che non ricadrebbero più sul nostro territorio".

Da oggi forse si saprà qualcosa di più, dopo l’incontro Comune-azienda. L’auspicio, ha sottolineato Masi, è che "il Comune riesca a creare condizioni di dialogo per individuare una soluzione, siamo consapevoli che non sono possibili interventi diretti". Il tavolo sull’occupazione è stato proposto da Masi nella replica. Ma in passato il sindaco ha respinto ogni proposta del genere, anche in piena emergenza Covid quando replicò a un’analoga proposta di coinvolgimento di tutto il consiglio: "Voglio idee, non tavoli".

o.p.