Una cabina di regia contro le scorie nucleari Le lettere per l’Unesco a Venezia e Parigi

Il sindaco di Pienza le invierà ai vertici internazionali e italiani. L’Ambito Turistico della Valdorcia: "Cancelliamo Trequanda da quella Carta"

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di Massimo Cherubini

Una cabina di regia per coordinare tutte le iniziative da intraprendere per ottenere la cancellazione, in tempi il più possibile rapidi, dell’area di Pienza e Trequanda dalla Carta nazionale delle zone potenzialmente idonee a ricevere un deposito per smaltire rifiuti tossici e radioattivi. Dopo le prime contestazioni formali, le dure prese di posizione, è il tempo di pensare a come opporsi sul piano giuridico, alla proposta ritenuta "irricevibile". Lo ribadisce Claudio Galletti, sindaco di Castiglione d’Orcia, Comune capo fila dell’Ambito Turistico dellaVal d’Orcia. Una contrarietà assoluta, determinata, testimoniata con l’immediata sottoscrizione del documento firmato, a tempo di record, dai sindaci della zona.

"Sotto l’aspetto delle pure competenze territoriali - dice il sindaco Galletti - l’Ambito Turistico della Val d’Orcia non ha voce in capitolo. L’abbiamo, direi anche tantissima, per dire che l’idea offende l’intero territorio, e non solo quello della Val d’Orcia. Siamo, ovviamente, al fianco del sindaco di Trequanda ’investito’ da una proposta irricevibile - ripete Galletti - e insensata". Intanto prendono il via le iniziative per esporre al meglio il ’no’ nelle osservazioni alla Carta. Oggi il sindaco di Pienza, Manolo Garosi, conta di inoltrare la lettera, destinata ai vertici nazionali (Venezia) e internazionali (Parigi) dell’UNESCO. Il fine è quello di ottenere un intervento diretto a sostegno proprio delle osservazioni di opposizione che i Comuni sono chiamati a presentare, nei tempi previsti dalla legge, per le consultazioni. Molte aree di Pienza, della Val d’Orcia, sono, da tempo, state dichiarate "Patrimonio dell’Umanità." Anche l’opposizione dell’UNESCO appare, quindi, più che mai importante, per non dire di logica coerenza.

E il Club per l’Unesco di Siena rafforza la convinzione che il fronte del no sarà ampio e compatto. In una nota viene espressa "la preoccupazione per le notizie circa futuri depositi di materiali nucleari in territori delicatissimi della provincia di Siena, sede di quattro siti Unesco. Preoccupano le procedure prive di confronti con cui si definiscono siti di discarica come questi. Siamo sicuri -si legge ancora - che la Regione Toscana vorrà insistere nella sua ferma contrarietà alle indicazioni emerse e che vorrà pretendere di partecipare agli accertamenti, e al loro inserimento armonioso nella programmazione regionale degli interventi sul territorio, anche tenendo conto delle segnalazioni provenienti dalle associazioni ambientaliste"

"Fuori luogo, incompatibile con il territorio e priva di ogni logica". Così la CNA boccia l’idea di un sito per il deposito di scorie radioattive. "La nostra - scrive Cna - non è una posizione ideologica contro questo tipo di costruzioni, che da qualche parte dovranno pur essere costruite. La riteniamo sbagliata perché tutta la Valdorcia e le Crete basano la loro economia anche sul brand territorio e sulla qualità dell’ambiente, che da anni è sotto l’attenzione e protezione dell’Unesco. Le produzioni delle terre di Siena sono famose nel mondo per la loro qualità, ma anche per il valore aggiunto che viene conferito loro dalla bellezza di un territorio unico al mondo. Collocare un sito per scorie radioattive in provincia di Siena è dunque completamente fuori discussione".

Anche Confcommercio stronca l’ipotesi Pienza-Trequanda nella carta. Il no alle scorie arriva pure dai parlamentari toscani di Forza Italia, Stefano Mugnai, Maurizio D’Ettore ed Elisabetta Ripani. "Siamo pronti a una forte campagna di sensibilizzazione politica sui territori interessati al fine di coinvolgere Associazioni e popolazioni per reagire con decisione alle scelte del Governo".