Uccide la madre a botte, il sangue anche sui muri

Dopo aver ammazzato la madre, Del Ticco ha schiaffeggiato un’infermiera del 118

Angelo Del Ticco

Angelo Del Ticco

Siena, 4 settembre 2019 - Schizzi di sangue alle pareti della camera, anche in terra. Dove giaceva il cadavere di Marisa Tosoni. Troppo forti le botte per farcela, a 84 anni. Aveva bisogno di essere trattata con gentilezza e con attenzioni da quel suo figlio difficile. Invece fra le mura di Villa Cristina, sulla strada che da Sarteano porta a Cetona, all’imbocco del paese, la vita per lei era diventata dura. Non si lamentava, Maria. Anche se a volte l’avevano vista con qualche livido. Nessuna denuncia. Mai una parola. Tantomeno contro l’unico figlio, Angelo Del Ticco, a cui voleva molto bene. Era rimasta vedova tanti anni fa.

Un lutto che aveva segnato, com’è facile immaginare, la sua famiglia. Una perdita che anche l’uomo non era riuscito ad accettare, si dice in paese. Un dolore forte. Per questo i due erano legati sebbene la loro convivenza fosse costellata di liti. Fino a quella, fatale, avvenuta probabilmente fra lunedì e le prime ore di martedì. Futili i motivi. Non c’entrano ragioni economiche, è stato ad ora escluso dagli investigatori. Dissidi caratteriali piuttosto, non era d’accordo su come il figlio conduceva la sua vita personale. E’ bastato un attimo per accendere la scintilla, lui ha alzato le mani picchiandola con violenza. Annebbiato dal vino che aveva bevuto, forse non si è reso conto di averla colpita a morte.

E’ crollato e quando si è svegliato ha capito che non dava segni di vita. Quindi ha avvertito il 118, intorno alle 5. Compreso subito che si trovavano di fronte ad un fatto cruento, i sanitari si sono rivolti ai carabinieri del Radiomobile del maggiore Vergato che comanda la compagnia di Montepulciano. I sospetti si sono subito indirizzati su di lui, che era evidentemente sotto choc, anche se aveva dato l’allarme. Seppure troppo tardi.

L’uomo sarebbe stato ancora così alterato da assestare persino uno schiaffo ad un’infermiera del 118, chiedendo poi scusa quando i militari sono riusciti a calmarlo. Prima lo hanno ascoltato come parte offesa, successivamente è stato portato per gli esami tossicologici a Nottola, quindi in caserma a Cetona dove, alla presenza del suo avvocato, è stato interrogato a lungo. Qui l’uomo ha alternato momento di sovraeccitazione al pianto e all’autocommiserazione. Fin quasi alle 13,30 venendo accompagnato nel primissimo pomeriggio in carcere a Santo Spirito. Intanto gli uomini del nucleo investigativo fino alla tarda mattinata hanno eseguito rilievi e accertamenti nella villetta assediata dalle telecamere, teatro dell’omicidio. Ordinata e ben tenuta, un giardino ridente. Le sedie sulla terrazza per godersi il fresco d’estate.

Adesso la medicina legale di Firenze, subito intervenuta sul posto per esaminare il corpo e la scena del delitto, dovrà stabilire quanti sono stati i colpi mortali inferti alla donna e anche l’ora esatta del decesso.