Uccide a fucilate il suo cane. L’esecuzione dentro un bosco

Denunciato cacciatore della Val d’Arbia. Trovati i bossoli

Siena, 22 novembre 2022 - Non ha esitato a fare fuoco sulla sua cagnolina di sei anni. Prendendola a fucilate in mezzo al bosco, senza pietà. Ammazzandola per poi dichiarare all’anagrafe canina che era in realtà deceduta per cause naturali. Ne sono convinti i carabinieri forestali che hanno denunciato un anziano cacciatore della Val d’Arbia, accusato adesso di uccisione di animale. Un’inchiesta condotta rapidamente che ha svelato, se il quadro sarà confermato, un episodio da pelle d’oca. Un’esecuzione, quella compiuta dall’anziano secondo i militari forestali della stazione di Rapolano che hanno condotto gli accertamenti insieme al nucleo investigativo di Siena.

I fucili e la cartucce sequestrati all’anziano cacciatore durante la perquisizione
I fucili e la cartucce sequestrati all’anziano cacciatore durante la perquisizione

Pensare che il kurzhaar, il bracco tedesco a pelo corto, è un cane da ferma ma adatto anche con i bambini, oltre che bravo a caccia. Carattere equilibrato, dalle reazioni controllate: né nervoso, né timido o aggressivo. Un fedele compagno in campagna per andare a beccacce e fagiani, per esempio. Ma qualcosa nel rapporto fra il proprietario e l’animale, una femmina di 6 anni, si deve essere rotto se ha deciso, come affermano i carabinieri, di farla fuori. Non sarebbe la prima volta, sebbene il ’movente’ sia in questo caso ancora da individuare, che il più fedele amico dell’uomo viene eliminato perché o troppo vecchio oppure non più bravo a cacciare.

Tutto inizia a fine ottobre. Un cittadino segnala ai carabinieri forestali di Rapolano che in un bosco fuori Asciano c’è la carcassa di un cane. Non perdono tempo, perché di notte ci sono i predatori e potrebbero aggredire i resti. Raggiungono il luogo indicato dopo cena, rinvenendo l’animale che, si nota ad occhio nudo, ha i segni di colpi di arma da fuoco. Sono stati esplosi all’altezza del punto dove di solito si inserisce il microchip di riconoscimento. Almeno tre le fucilate contro il bracco tedesco, vengono ritrovati alcuni bossoli dai carabinieri, preziosi per scovare l’autore di tale mattanza. S’indaga in silenzio, scoprendo che il cane era stato dichiarato morto all’anagrafe per cause naturali. La procura dispone che sia fatta una perquisizione a casa del cacciatore della Val d’Arbia . Vengono sequestrati tre fucili di calibro compatibile con i bossoli trovati vicino alla carcassa ed una pistola non regolarmente denunciata. Scatta anche il ritiro preventivo e cautelativo ai sensi del Tulps (testo unico leggi di pubblica sicurezza) di altri 7 fucili, di oltre 2mila cartucce ed ulteriore materiale esplodente, informando questura e prefettura.