Prof esalta Hitler. Gli studenti: "Pochi iscritti ai suoi corsi, uno strano docente"

I racconti degli esami e dei testi consigliati dal professor Castrucci. "Rileggetevi tutti i tweet e capirete"

Siena, studenti nell'aula magna della facoltà di Giurisprudenza in via Mattioli

Siena, studenti nell'aula magna della facoltà di Giurisprudenza in via Mattioli

Siena, 3 dicembre 2019 -  Diventare famosi nel tempo dei social è facile. Basta un tweet celebrativo di Adolf Hitler per trasformare un docente del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Siena nell’uomo del giorno. Eppure il profilo twitter del professor Emanuele Castrucci, nato nel 1952 a Monterosso, provincia della Spezia, parla chiaro, anzi chiarissimo da tempo.

Una volta elogia con fare nostalgico e malinconico la figura di un dittatore nazista, un’altra accusa «l’americanismo giudaico» di aver «condannato la civiltà europea, vittima di un’invasione». Che con Castrucci le cose non andassero proprio nel verso giusto, noi studenti di Giurisprudenza ce ne eravamo accorti da tempo. L’anno scorso, il suo corso ‘Filosofia del diritto: indirizzo teorico-internazionalistico’, un insegnamento a scelta, ha avuto un bassissimo tasso di affluenza, tanto che, in quest’anno accademico, è stato rimosso dall’offerta formativa. Sono tante però le testimonianze di ex studenti che con lui hanno avuto a che fare quando il corso era obbligatorio.

«Nei suoi libri di testo, gli unici ammessi per superare l’esame, esaltava molto la filosofia di Nietzsche – spiega Luca – soprattutto gli aspetti massimalisti». «Ritengo che nei manuali – prosegue Leonardo – già trasparisse il suo pensiero politico. Il suo modo di fare non era tra i più amichevoli. Un personaggio alquanto particolare». Quella che più fa pensare è la dichiarazione di uno studente che preferisce rimanere anonimo: «Se mi avessero fatto vedere le pubblicazioni di quel profilo, chiedendomi di indovinare il nome dell’autore, io le avrei attribuite senza dubbio a Castrucci».

Indice che forse qualche indizio c’era e viene da chiedersi come si sia potuti arrivare a tale exploit senza percepirne i segni premonitori. L’università accoglie ogni anno centinaia di studenti fuorisede. Alice da Caserta racconta una circostanza di diverso tempo fa, magari casuale: «Una volta, a un esame del professor Castrucci, ho dovuto pronunciare il nome di Carl Schmitt. Mi è stato fatto notare che il giurista fosse tedesco, non napoletano. Modo poco simpatico per correggere il mio errore di pronuncia, molto ‘campana’». Schmitt era un giurista particolarmente legato all’ideologia nazista, anche questo sarà un caso. Non lo è però l’evidenza dei tweet del professore, scientemente scritti e pubblicati con una certa regolarità. Noi studenti, di destra, di sinistra, quelli brillanti e quelli che non passano un esame, insomma tutti, prendiamo le distanze da queste esternazioni negazioniste, irriverenti e offensive. Questa è la nostra voce, che si alza forte e chiara. La storia si studia, non si riscrive. Libertà di pensiero sempre, antisemitismo e apologia di nazismo mai.

Lorenzo BIgazzi - Studente al terzo anno di Giurisprudenza