Tutti parlano di Biotecnopolo, pochi sanno cos’è

La prima uscita pubblica del presidente Aime nel deserto della platea della Chigiana. Politici e sindacalisti avevano altro da fare

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di Pino Di Blasio

Sono tutti bravi a parlare, nessuno ad ascoltare. Anche quando l’occasione è di quelle da non lasciarsi sfuggire, per chi aspira ad essere un politico in città, un candidato a sindaco, ad assessore, a consigliere comunale o anche a qualunque incarico da ’decision maker’ in una Siena che è alla disperata ricerca di una nuova governance. Lo spettacolo più desolante, e al tempo stesso più illuminante, sulle capacità politiche e sulla voglia di apprendere dell’attuale classe di amministratori e aspiranti tali, è stato quello offerto venerdì sera nel salone dei concerti all’Accademia Chigiana.

Era la prima uscita pubblica di Silvio Aime, biotecnologo di fama nazionale, luminare delle Biotecnologie molecolari applicate alle Scienze della salute, presidente della Fondazione Biotecnopolo di Siena da poche settimane. Ed era la prima uscita pubblica di Ennio De Gregorio, dal primo novembre amministratore delegato dei poli senesi di Gsk, erede di Rappuoli alla guida della multinazionale che dà lavoro a 2.200 persone in un territorio ristretto.

C’erano anche altri protagonisti, da Emanuele Montomoli, fondatore di Vismederi e candidato a sindaco che martedì sera si ripresenterà ufficialmente alla cittadinanza, al rettore Roberto Di Pietra, dal direttore di Toscana Life Sciences, Andrea Paolini, in pole position per diventare il quinto consigliere d’amministrazione del Biotecnopolo, una volta che Tls entrerà nella ristretta cerchia dei soci fondatori, assieme ai quattro ministeri, alla professoressa Luisa Bracci, che coordinerà due o tre dei progetti di ricerca dell’Università tra gli 8 finanziati con 60 milioni dal Pnrr. E per la politica c’era l’assessore regionale per il diritto alla salute Simone Bezzini, con il sindaco Luigi De Mossi diligentemente in platea, consapevole dell’importanza dell’appuntamento.

In platea c’erano solo quelli che dovevano esserci, dai collaboratori dei relatori a dirigenti sanitari interessati all’argomento e ai giornalisti, che ovviamente si sono catapultati sul professor Aime, strappandogli promesse, annunci e cronoprogrammi del Biotecnopolo. Niente candidati o aspiranti tali, assessori o consiglieri comunali, per tacere di consiglieri regionali, amministratori provinciali o parlamentari. Nemmeno i sindacalisti c’erano, né deputati della Fondazione Mps, docenti universitari o presidenti di Accademie e di club. Riassumendo, nessun esponente della sedicente classe dirigente della città.

Nemmeno il tempo di far sedimentare la serata e il segretario generale della Cgil, Fabio Seggiani, ripete il mantra buono per tutti i politici e i sidnacalisti. "Mutuando le dichiarazioni del Presidente Silvio Aime, ’Il Biotecnopolo è una formidabile occasione per il Paese’, vorremmo che lo fosse anche per il territorio senese. Sono 340 i milioni di euro stanziati per la costruzione del Centro nazionale antipandemico e 17 all’anno, almeno per 3 anni, quelli già finanziati. La previsione occupazionale, 200300 posti di lavoro, conferma che la proposta della CGIL di Siena di un tavolo territoriale con la presenza della Regione per creare attorno a questa gigantesca opportunità anche un Distretto Industriale sia assolutamente determinante".

E’ la fotografia delle tante parole in libertà che accompagneranno i primi passi del Biotecnopolo, da qui alla campagna elettorale per le amministrative. Ognuno ripeterà il suo ritornello, senza nemmeno preoccuparsi di quello che accadrà nella Fondazione. Sono dichiarazioni di esistenza in vita, per nascondere l’inutilità di tanti politici e sedicenti ’decisori’.