Tutti insieme, nel nome di un’"accesa passione"

Banchetto annuale del Comitato Amici del Palio. Le iniziative tra bilancio e programmi

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Con la voce rotta da commozione autentica, il presidente Emiliano Muzzi ha scandito il tempo, la sofferta rinascita del post pandemia non soltanto del Comitato Amici del Palio, al banchetto annuale nell’ospitale Contrada della Torre, ma di tutto il mondo contradaiolo. La possiamo considerare questa fra le prime cene collettive: i 34 membri effettivi dei diciassette rioni, gli ex componenti, gli ospiti dell’amministrazione comunale, il Rettore del Magistrato.

Due figure spiccano nella voragine della memoria dove è facile cadere: il ricordo di un ex presidente torraiolo Benito Guazzi, in carica negli anni Sessanta, e il fatto di essere nella piazzetta dedicata ad Arrigo Pecchioli, un grande fra i grandi, fra i protagonisti della rinascita culturale senese nel dopo guerra, anche lui del ferreo Comitato. Il priore della Torre Pierluigi Millozzi ha fatto gli onori di casa, così il vice sindaco Andrea Corsi nel sottolineare il senso di uno speciale addobbo dei tavoli, ricordava quel tufo che ci è mancato.

Tutti con l’intento di sostenere il peso dell’evento. Emiliano Muzzi, con il suo vice Giovanni Sportoletti, segna il nuovo tempo del Comitato: l’accesa passione non si è spenta nel periodo Covid, casomai ha modificato gli intenti, continuando ad occuparsi dei più piccoli, sostenendo la raccolta delle figurine con l’editore Il Leccio, devolvendo il tutto alle Coccinelle, con il parallelo lavoro di pulizia della cinta muraria e con "dipingi il tuo drappellone", ancora per i più giovani, promettendo di divulgare anche le modifiche al Regolamento del Masgalano, studiate in questo arco di tempo e che saranno poi attuate.

Ci sarà tempo poi per una nuova edizione di Sòna sòna campanella, di altre battaglie per la difesa dell’essere contradaioli. Ancora in prima linea. Per essere ancora e sempre, ha concluso con voce segnata dal momento Muzzi, contradaioli di accesa passione.

Scrive Shakespeare che l’uomo che non si sente commuovere dall’armonia di suoni famigliari è nato per l’inganno. Così il suono delle chiarine della Banda cittadina ci ha accompagnato fino al cuore della notte, assieme alla commozione del presidente, che comprendeva il peso del momento: la storia sarà dalla nostra parte perché intendiamo scriverla.

Massimo Biliorsi