Turismo, ci salveranno gli americani

Barbetti, presidente di Federalberghi Toscana: "Tante camere libere per il ponte, la ripresa è partita lenta"

di Federica Damiani

"Il 40% della disponibilità alberghiera toscana, in questo ponte del 2 giugno, è alto. Lo vediamo dalle offerte nei portali e dalle segnalazioni degli hotel". Il presidente di Federalberghi Toscana, Daniele Barbetti, fa il punto sull’estate che verrà. "I conti si faranno alla fine. Posso solo leggere una fotografia che mi pare migliore dello scorso anno ma non così diversa".

I dati parlano chiaro. Prendiamo questi primi giorni di vacanza dopo lunghi mesi di chiusura. Le news raccontano di circa 9 milioni di Italiani in vacanza. In realtà 5 milioni vanno nelle seconde case o a casa di amici e solo 3 milioni scelgono gli hotel. In Toscana circa il 70% degli hotel ha riaperto per la stagione. Con alcune differenziazioni. "Gli hotel delle città termali come Chianciano o Montecatini apriranno a fine giugno gli hotel di mare stanno riaprendo adesso mentre quelli nell’entroterra tarderanno ancora un po’– racconta Barbetti –. Gli Italiani faranno le vacanze nei periodi canonici, sicuramente avremo più stranieri. Non credo tanti quanto le previsioni. Gli stranieri, Americani compresi, sanno che possono prenotare per poi cancellare anche sottodata. Quindi tutte le prenotazioni c in essere sono solo teoriche. Mi auguro che vengano confermate ma, ripeto, lo sapremo alla fine. Il fatto che la campagna vaccinale stia andando più veloce ci fa sperare in una bella stagione autunnale".

Le stime vedono salire le prenotazioni del mercato americano da settembre in poi. Ci sono buone prospettive anche per gli eventi in presenza come le convention e i matrimoni. Per giugno è confermato Pitti a Firenze. Daniele Barbetti spiega anche che, per accelerare l’arrivo degli americani, Federalberghi insieme alla Regione, sta lavorando su un piano vaccinale dedicato agli operatori del settore turistico. Circa ventimila persone potrebbero ricevere il vaccino entro I primi giorni di luglio. Un modo intelligente per garantire una sicurezza in più agli stranieri che desiderano tornare in Toscana. Il vaccino e le siringhe a carico del Sistema Sanitario e l’organizzazione a carico delle aziende che aderiranno. "C’è un ottimismo di fondo tra noi operatori del settore – continua Barbetti, la cui famiglia è proprietaria di alcune strutture a Chianciano - ma ora più di prima è necessario non mollare. Il governo non deve ritirare le misure di sostegno al settore turistico. Può avvenire solo in maniera progressive. Penso al bonus 110%, ad un bonus affitti e alla liquidità bancaria".

E’ di questi giorni la notizia che I disoccupati nel settore del turismo stanno aumentando, nonostante gli aiuti. "Molte aziende hanno chiuso negli ultimi 14 mesi e i dipendenti di queste hanno cercato e trovato altrove per oggettiva difficoltà – spiega Barbetti –. I lavoratori del comparto turistico vivono in una dimensione di imponderabilità. Per natura il turismo in Italia è stagionale ma oggi dobbiamo anche considerare un altro fattore. Gli hotel e i ristoranti stagionali non riescono a trovare personale. I giovani preferiscono percepire I sussidi e se decidono di lavorare chiedono di farlo al nero. Il mercato è sempre più competitivo e con questo quadro rischiamo di perdere la grande sfida che ci attende".

Nel frattempo in provincia di Siena, le strutture che più di altre tradizionalmente vedono la presenza di americani hanno deciso di riaprire. Borgo Santo Pietro, Borgo Scopeto e Castiglion del Bosco, per citarne tre, sono pronte ad accogliere clienti d’oltreoceano che, in qualsiasi sondaggio, mettono l’Italia al primo posto tra I Paesi che vorrebbero più di altri tornare a visitare.