Trovato morto in casa a 26 anni. Era il giorno del compleanno

L'operaio viveva a Rosia. L'appello della famiglia: "Vogliamo sapere cosa l’ha ucciso. Sia fatta l’autopsia"

La salma del giovane è alle Scotte

La salma del giovane è alle Scotte

Rosia (Sovicille), 15 ottobre 2019 - Aveva soltanto 26 anni. E’ morto nel giorno del compleanno. E non si sa ancora cosa l’abbia portato via all’affetto dei suoi cari. «Vogliamo sapere cosa è accaduto», chiedono i familiari del giovane trovato senza vita in casa. Una traversa della strada che taglia l’abitato di Rosia, proprio nel centro del paese. Molti vicini non sanno neppure cosa è accaduto al primo piano della palazzina dove si trovano anche alcuni uffici e vivono diverse famiglie. «Un dramma? Non sappiamo niente», risponde una signora che abita in via del Campo al Moro. Un’anziana affacciata alla finestra, proprio nel palazzo di fronte, preferisce non dire una parola. Altri invece si fermano a chiedere ad un uomo cosa è avvenuto nella tarda serata di domenica. E’ lo zio di A.A., l’uomo trovato senza vita dai familiari nel giorno che doveva essere di festa e che si è invece trasformato in tragedia. «Vogliamo sapere cosa è accaduto», ripete. Una richiesta a cui si unisce, all’unisono, l’intera famiglia che si è riunita ieri mattina nell’abitazione accanto a quella del 26enne dove vive la nonna.

Si sono già rivolti a un avvocato e chiedono di sapere, dall’autopsia, cosa è stato a uccidere il giovane. «Se si è trattato di un malore oppure c’è dell’altro», ribadiscono i suoi cari distrutti dal dolore. Ai carabinieri che sono intervenuti sul posto – «il piazzale, raccontano in paese, era pieno di auto delle forze dell’ordine» – i familiari del ragazzo hanno ricostruito le ultime ore di vita. Poiché domenica 13 ottobre era il suo compleanno ma dovendo andare a lavorare l’indomani non avrebbe potuto fare tardi, A.A. era andato a festeggiare con gli amici sabato sera. Ed il giorno seguente era rimasto fuori a pranzo. Nell’appartamento a fianco vive la nonna. Che la sera ha l’abitudine di bussare alla porta della casa del nipote per sincerarsi che stia bene e salutarlo. Così ha fatto anche domenica. Nessuno ha risposto. Spesso ha il sonno pesante. Ma quando, pur insistendo, nessuno apriva allora è entrata. Un colpo al cuore: il ragazzo era sul divano. Non si muoveva. © RIPRODUZIONE RISERVATA