Treni, la rabbia dei pendolari: "L'assessore ci ha deluso"

La linea Siena-Chiusi è da tempo sotto la lente d’ingrandimento

L'assessore Ceccarelli

GERMOGLI PH: 23 NOVEMBRE 2018 EMPOLI INAUGURAZIONE DELLA NUOVA BRETELLA EMPOLI EST CHE COLLEGA L'USCITA A VILLANOVA IN VIA PIOVOLA NELLA FOTO VINCENZO CECCARELLI © TOMMASO GASPERINI / FOTOCRONACHE GERMOGLI.

Siena, 13 gennaio 2019 - I pendolari non ci stanno. La linea Siena-Chiusi è da tempo sotto la lente d’ingrandimento. Un’arteria fondamentale perché collega il capoluogo con la città di Porsenna, stazione di riferimento della provincia per raggiungere Roma. I disagi degli ultimi mesi sulla linea Siena-Chiusi non sono mancati, come abbiamo raccontato anche su queste pagine. E allora alcuni pendolari hanno deciso di dire «basta», cercando un dialogo con l’assessore regionale ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli. Sono partite due lettere e arrivate altrettante risposte che però non hanno soddisfatto chi ogni mattina utilizza le rotaie per i propri spostamenti.

E così è arrivata un’altra replica nei confronti di Ceccarelli firmata di nuovo da tre ‘storici’ pendolari (Torroni, Gonnelli e Stefanucci) ma condivisa da altre decine e decine di persone stanche dei disagi che, tra l’altro, si sono verificati pure questa settimana. «Dalla sua risposta del 27 dicembre – questo è quanto si legge nell’ultima lettera dei pendolari a Ceccarelli – è evidente che, malgrado anche lei riconosca i forti disagi che siamo costretti a subire da più di un anno sulla linea Chiusi-Siena, ha bocciato tutte le nostre richieste tendenti a migliorare il pessimo serviziodi Trenitalia e Rfi. Addirittura ci chiede di pazientare ancora in attesa che lei ‘valuti la possibilità di misure straordinarie a vantaggio dell’utenza’». E poi: «Lei dice che continuerà a monitorare il funzionamento del servizio, noi diciamo che il monitoraggio lo state facendo da più di un anno e non crediamo sia necessario aspettare per avere un sevizio ferroviario affidabile e livelli di comfort adeguati ai tempi».

Insomma, la pazienza pare essere finita: «Scrivendole – si legge nelle conclusioni – speravamo di averla al nostro fianco per costringere Trenitalia a migliorare il servizio offerto. Da lei ci aspettavamo interventi concreti, anche diversi da quelli richiesti da noi pendolari. Purtroppo niente di tutto questo, ma solo una lettera a Trenitalia (quella del 5 dicembre) che non sembra abbia avuto effetti pratici. Noi non ci arrendiamo, cercheremo altri interlocutori e organizzeremo, se necessario, azioni di protesta».

I pendolari avevano chiesto nella prima lettera, «finché la situazione permarrà tale», un ribasso sul prezzo degli abbonamenti e dei biglietti della linea Siena-Chiusi. Ma ciò non si è concretizzato. L’impressione è che la parola fine su questa vicenda tarderà di molto ad arrivare. E la nascita, se vogliamo, di un nuovo Comitato (quello dei «pendolari»), è la dimostrazione che la voce dei cittadini si farà sentire fino a quando i problemi non saranno risolti del tutto.