Tregua positivi, ma è flop prime dosi "L’unica arma: continuare a tracciare"

Dopo il picco di sabato, solo 42 nuovi casi, ma ci sono 300 tamponi in meno. L’Asl continua a vigilare

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Calano i nuovi positivi nel territorio dell’Asl Sud Est, facendo tirare un sospiro di sollievo. Ma, dietro la discesa verticale dei numeri, ci sono i 282 tamponi in meno processati ieri rispetto a sabato. In una parola: meno test, meno nuovi casi. Dopo l’impennata di sabato con 86 nuovi positivi registrati nella provincia di Siena, il bollettino dell’Asl di ieri è più rassicurante: su 736 tamponi fatti in tutto il territorio dell’Asl Sud Est sono stati trovati 112 positivi, di cui ’solo’ 42 nella nostra provincia.

In pratica meno della metà del giorno precedente. Dietro l’altalena dei numeri, dei rapporti con i tamponi eseguiti e dell’incidenza di casi ogni 100mila abitanti, si nasconde però una certezza: i verti dell’Asl Sud Est stanno monitorando con attenzione i bollettini giornalieri. La risalita del virus, fra impennate e discese fa segnare comunque una parabola che cresce lentamente e in maniera costante. La buona notizia però c’è: il reparto di terapia intensiva delle Scotte e dell’area Covid resta sostanzialmente stabile con 30 ricoverati di cui 4 in terapia intensiva, 24 nel setting di media intensità, 2 in degenza ordinaria. Ieri ci sono stati due ingressi ma 3 dimissioni e nessun decesso.

Significa che nonostante l’impennata di contagi, il virus (merito anche del vaccino) non riesce per ora a mettere in difficoltà gli ospedali. La mappa dei nuovi positivi registrata ieri è la seguente: 1 a Castellina in Chianti, 2 a Castelnuovo Berardenga, 1 a Chiusi, 2 a Montalcino, 2 a Montepulciano, 4 a Monteriggioni, 2 a Monteroni d’Arbia, 1 a Piancastagnaio, 4 a Radicofani, 2 a San Casciano dei Bagni, 1 a San Gimignano, 17 a Siena e 3 a Sovicille.

Il numero maggiore di nuovi casi si registra ancora una volta nella fascia fra 0 e 18 anni con 14 nuovi casi, 10 sono in quella fra 19 e 34 anni, solo 4 in quella fra 35 e 49, altri 10 nella fascia fra i 50 e i 64 anni e 4 casi fra gli over 60. Al momento nella nostra provincia i contatti stretti messi in quarantena sono più di 1.900. Questa, secondo l’Asl è la mossa per mettere il virus con le spalle al muro come ribadito ieri da Giorgio Briganti, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl: "Dobbiamo continuare a tracciare i contatti di tutti i positivi – ha spiegato – e porre in quarantena i contatti stretti per limitari i contagi". Una strategia che ha evidenti ricadute sul numero di tamponi, ma che al momento rappresenta l’unico modo per bloccare i focolai. L’altra arma: puntare sulla terza dose e la prima. Proprio in quest’ultima però le cose vanno a rilento. Quelle fatte sono ferme da settimane sotto quota 197mila e da lì non si muovono. Segno che gli ultimi no vax (poco meno di 30mila) rappresentano un zoccolo durissimo da scalfire.