Torrita, ritrovati gli angeli della Collegiata. «Erano stati rubati 20 anni fa»

Un giovane torritese riconosce in tv gli oggetti trafugati in chiesa

   Niccolò Malacarne

Niccolò Malacarne

Torrita di Siena, 26 settembre 2018 - C’È SEMPRE un che di suggestivo nelle coincidenze. Sarà per il modo in cui legano persone, tempi e luoghi, o per la capacità che hanno di cambiare il corso degli eventi a dispetto di ogni ragionevole previsione. Niccolò Malacarne, 37 anni, di Torrita di Siena, autore di saggi e monografie di arte applicata e pittura, non avrebbe mai pensato che sarebbe stato lui ad accorgersi per primo di dove erano finiti i due portacandele trafugati circa vent’anni fa dall’altare della Collegiata, la chiesa più grande presente nel centro storico del suo paese. Soprattutto non avrebbe potuto immaginare quali incredibili circostanze avrebbero segnato questa scoperta.

Malacarne, come è avvenuto il ritrovamento?

«Il caso ha voluto che circa due anni fa mi trovassi davanti alla televisione durante una trasmissione di approfondimento culturale. Una di quelle che mostrano le tante bellezze artistiche in Italia. Oggetto del documentario era una villa sulla costiera amalfitana e, tra tutti i suppellettili, mi cadde l’occhio su due statue di angeli, veramente somiglianti ai portacandele rubati a Torrita. Recuperai in rete alcune foto degli interni della villa per vedere meglio queste opere, che in effetti corrispondevano per fattura allo stile senese e potevano essere datate tra XVII e XIX secolo, quando erano state realizzate anche le statue trafugate. Tuttavia, non avendo molte immagini con cui fare un confronto, non approfondii ulteriormente le ricerche».

Ma di quella villa si sarebbe sentito ancora parlare...

«Proprio nel marzo scorso, vedo apparire al telegiornale la stessa villa, questa volta però al centro di un’operazione di sequestro che aveva coinvolto cinque residenze di lusso e aveva portato al recupero di beni artistici rubati anni prima in varie regioni».

Quindi ha fatto le opportune deduzioni?

«Da subito è stato tutto chiaro: quelle statue che adesso si trovavano tra le opere sotto sequestro, erano le stesse che avevo già visto nella villa. E senza dubbio erano gli angeli della chiesa di Torrita. A quel punto ho contattato la dottoressa Laura Martini della Soprintendenza di Siena, la Curia e la professoressa Lucia Della Giovampaola, che all’epoca del furto si era occupata della denuncia. Quindi si è attivato l’iter per il dissequestro e il trasferimento delle statue».