Tornano i turisti, i conti non ancora

Agriturismi, resort di lusso e hotel temono le disdette per i green pass

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E’ tornata a respirare a pieni polmoni (seppur al chiuso con la mascherina) e a popolarsi di una tribù multiforme di turisti la provincia di Siena. Niente a che vedere con l’estate del 2019 ma l’occhio gioca la sua parte e nelle vie dei borghi più gettonati, negli agriturismi, nei ristoranti tipici toscani si torna a parlare tutte lingue del mondo (o quasi). Si intravedono anche i supervip che, Covid o non Covid, green pass e quarantene, vogliono trascorrere le vacanze nel nostro territorio. Nel loro immaginario questi sono luoghi da sogno, dove si può unire cibo, cultura, romanticismo e panorami mozzafiato.

Lo sa bene Jude Law, l’attore candidato all’Oscar, sogno romantico e sexy per tante fans, che ha scelto Siena proprio per questo e due giorni fa ha visitato la città per poi concedersi un pranzo alla Sosta di Violante, osteria che si trova in Via Pantaneto. La Toscana e Siena in particolare non perde il suo fascino sulle star, siano esse italiane o straniere, lo conferma Davide Bertilaccio, managing director di Rosewood Castiglion del Bosco, lo storico resort di lusso fondato da Massimo e Chiara Ferragamo nel comune di Montalcino. Certo, il Covid si è fatto sentire anche lì, ma già in questi mesi sono tornati gli americani amanti del lusso, che possono permettersi comodità e maggiori standard di sicurezza. "Avevano tanta voglia di tornare a viaggiare, godere delle nostre bellezze – afferma Bertilaccio - e tornare a vivere la loro normalità".

Per il "luxury travel" la pandemia è stata l’occasione per ingrandirsi. Lo stesso Castiglion del Bosco quando ha riaperto le porte si è presentato con 19 nuove suite, più 11 ville ricavate da casali ristrutturati. Ma, lusso a parte, senza turisti ’big spender’ nei tanti agriturismi sparsi nella provincia si torna a sorridere, ma non troppo, perché regna ancora la paura, l’incertezza che ci siano nuove chiusure. "Il Covid ci ha portato tanti disagi a livello economico - afferma Fabrizio Rappuoli, presidente Terranostra -. Adesso gli agriturismi sono pieni ma non si recuperano i danni fatti. Poi, oggettivamente c’è paura anche per settembre".

A confermarlo sono stati anche il presidente della Provincia Silvio Franceschelli e il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci. "Mancano i turisti canadesi, giapponesi, americani che prima del Covid invadevano la Valdorcia e il Chianti – afferma Franceschelli -, c’è solo un turismo europeo ed italiano, ovvero quello che si sposta in auto". "C’è una timida ripresa – conferma Marrucci – ma la stagione resta compromessa". "Poi bisogna vedere cosa accadrà dal 6 agosto– aggiunge Rappuoli -. Un agriturismo ha spazi enormi all’aperto, tanto verde. I turisti stanno pochissimo all’interno della camera, e difficilmente si incontrano fra loro, passano il tempo in piscina o nei vari tour nella zona. Per questo ci faremo sentire come Coldiretti, perché il certificato verde sarà un problema per noi".

E se il passaporto vaccinale infastidisce gli agriturismi figuriamoci gli alberghi. La paura è che ci sia un bagno di disdette. "Partiamo già con un bilancio del primo semestre drammatico – afferma Daniele Barbetti, presidente di Federalberghi Toscana -, e adesso facciamo i conti con l‘incertezza dei clienti, soprattutto le famiglie che restano una categoria importante per tracciare una riga e dire se la stagione è andata bene o male. Ad oggi dobbiamo sospendere il giudizio". È anche l’effetto della "variante Delta" che fa paura. "Per questo anche se il mare regge – afferma Barbetti –, per le città d’arte e le città termali restano giorni pieni di difficoltà, più che di turisti".

Simona Sassetti