"Tavoli esterni vietati in Camollia" Esplode la rabbia dei ristoratori

Gli operatori economici lamentano il passaggio di moto, taxi e mezzi di soccorso "Impossibile lavorare"

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"Questa me la chiamate chiusura al traffico?". Così Enzo Parri, titolare del Ristorante Enzo in Camollia, esprime totale disappunto per quella che, nelle intenzioni dell’amministrazione, a partire dal 11 giugno sarebbe dovuta essere una zona chiusa al traffico dalle 19 alle 23.30. Una svolta, dunque, per coloro che hanno l’attività in Camollia, fra via Garibaldi e via Campansi, ma che è durata poche ore. "Il tempo di una cena e dal giorno dopo di nuovo un via vai continuo di auto e motorini – afferma ancora Parri –, una vergogna se penso a quello che hanno previsto per le altre zone, cioè la chiusura totale dalle 12 alle 24".

"Ci sentiamo discriminati e ristoratori di serie B – rincara la dose Nicola Barcelli (de La Grotta di San Francesco) – siamo costretti a fare i conti con le lamentele dei clienti che chiedono di spostarsi nella sala interna". Un’amarezza tale da convincere i due ristoratori a sollecitare il vicesindaco Andrea Corsi. "Gli abbiamo inviato una email questa mattina (ieri, ndr). Siamo delusi, perché hanno cambiato la segnaletica stradale in una notte – spiega Barcelli –. Ci stanno facendo sentire l’ultima ruota del carro. Non dicano che stanno aiutando i ristoratori senesi, perché non è vero". Insomma, quella che doveva essere una misura pensata per aiutare bar e ristoranti non ha accontentato tutti. "Ci hanno prima fatto fare tutte le richieste e le misurazioni per mettere i tavolini fuori – afferma Parri – poi ci hanno disilluso riportando di fronte ai nostri ristoranti le solite macchine di sempre".

La zona, infatti, è costantemente invasa da veicoli. "E’ una zona di transito per i residenti, essendo anche una scorciatoia per chi deve passare per via dei Gazzani. Non c’è una sera in cui chi si siede fuori può restare in pace senza motorini, mezzi di soccorso e taxi a pochi centimetri. Se deve restare chiusa così la possono anche riaprire del tutto". Il problema principale è che i tavoli fuori non piacciono: "E chi ci vuole stare? – si domanda Barcelli – neanche il tempo di finire l’antipasto che i clienti mi chiedono di spostarsi dentro". Dopo il danno, la beffa. "Già ero amareggiato per la decisione di chiudere il traffico solo poche ore, ora sono ancora più arrabbiato, perché sono costretto a chiudere per pranzo, non avendo spazio fuori, mentre in altre zone il divieto parte alle 12 – conclude Parri –. Solo ieri sera saranno passate 100 auto. Si può lavorare così?".

Simona Sassetti