L'artista dei vip: «Fare il tatuaggio di Brio, l’emozione più forte»

Valentino Russo ha realizzato il volto del fantino sulla coscia dell’amico. Da lui vanno anche molti campioni d’Europa, come Insigne e Immobile

Il tatuaggio dell'abbraccio fra Brio e Cartocci

Il tatuaggio dell'abbraccio fra Brio e Cartocci

Siena, 17 luglio 2021 - «Ho dato tutto me stesso per riprodurre il ritratto del mio amico Andrea Mari. Grande persona, uno dei fantini più forti di sempre», dice Valentino Russo. Lui che è abituato a realizzare opere d’arte sul corpo dei calciatori, molti dei quali freschi campioni d’Europa come Lorenzo Insigne, capitano del Napoli, ma anche Ciro Immobile e Giovanni Di Lorenzo, questa volta ha guardato fisso negli occhi in una foto il volto dell’amico-fantino, scomparso due mesi fa nell’incidente stradale a Bolgheri. Facendo i conti con l’emozione nel momento in cui lo riproduceva, nell’abbraccio con Duccio Cartocci, sulla coscia di quest’ultimo. Che era legatissimo a Brio. E che adesso lo porterà per sempre con sé, sulla pelle dove è stato tatuato. Oltre che nel cuore.  Trenta anni, originario della Campania ma cresciuto a Vescovado di Murlo dove si è trasferito da piccolissimo con i genitori, Valentino Russo parla con commozione del tatuaggio che raffigura Brio grande quanto un foglio formato A4. «Quella foto dove i due amici si abbracciavano mi piaceva tantissimo. E’ stato emozionante, perché conoscevo la sua espressione, spesso passava a trovarmi prima che mi trasferissi a Grosseto. Mentre lo realizzavo io e Duccio abbiamo parlato poco, ci siamo emozionati molto. A parole si spiega male», svela questo artista autodidatta. Niente scuole, nessuna guida. Tanto estro.  E’ anche l’autore del volto di Maradona sulla coscia di Lorenzo Insigne. Un capolavoro.  «Esatto. Anche al figlio del grande Diego ho fatto il tatuaggio con il ritratto del padre. Quanto ad Insigne c’è un bel rapporto con lui. Tanto che per scherzare sul mio polso ha voluto realizzare il suo numero, il 24». Probabile che i campioni d’Europa chiedano di fissare sulla loro pelle il successo? «Non lo escluderei, ad alcuni devo anche terminare dei lavori».  Insomma, Russo è diventato un punto di riferimento per i calciatori: che pretese hanno? «Desiderano che il tatuaggio venga eseguito rapidamente. La mia fortuna è che sono particolarmente veloce. Per fare quello di Brio ho impiegato due ore e mezzo, per una schiena intera me ne bastano otto. Ho appuntamenti presi per un anno».  Un’attività che non ha risentito del Covid? «Certo che sì. E’ solo che ho dovuto rimettere in fila tutte le sedute che erano saltate».  Il sogno nel cassetto: a chi vorrebbe fare un tatuaggio? «A Lionel Messi».  Obiettivi ambiziosi.  «Certo. Ma quando ho iniziato non credevo di arrivare dove sono adesso. Voglio guardare avanti, continuando a divertirmi con il mio lavoro»