Super Green Pass contro il rischio lockdown

La normativa varata nell’ultimo Consiglio dei ministri viene accolta con favore da imprenditori e artigiani: "Così si garantisce il lavoro"

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Super green pass al lavoro o niente stipendio. La stretta varata dall’ultimo Consiglio dei ministri riguarda in particolare il mondo del lavoro. A partire dal 15 febbraio i dipendenti pubblici e privati (compresi quelli in ambito giudiziario e i magistrati) che hanno compiuto i 50 anni, dovranno esibire al lavoro il Super Green pass, che si ottiene con il vaccino o con la guarigione dal Covid.

Chi non lo farà non riceverà lo stipendio ma conserverà il posto di lavoro e sarà considerato "assente ingiustificato, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione". L’accesso ai luoghi di lavoro senza certificato che attesti vaccino o guarigione è vietato e chi non rispetta il divieto subirà una sanzione amministrativa tra 600 e 1.500 euro.

Tutte le imprese, senza eccezione dunque sul numero complessivo di dipendenti, potranno sostituire i lavoratori sospesi perché sprovvisti di certificazione verde. La sostituzione rimane di dieci giorni rinnovabili fino al 31 marzo. Per quanto riguarda invece chi è disoccupato, il decreto non prevede per chi rifiuta il vaccino specifiche sanzioni. Per i servizi alla persona, i negozi, le banche e gli uffici pubblici sarà sufficiente il Green pass base, che si ottiene anche con tampone, oltre che per vaccino o guarigione. Sul territorio di Siena i casi di no vax sono presenti, ma non in maniera diffusa, eppure le aziende si trovano in questi giorni a dover fare i conti con la recrudescenza dell’epidemia: molti gli assenti dal lavoro perché contagiati o perchè in quarantena dopo essere entrati in contatto con una persona positiva. L’auspicio delle categorie produttive è dunque quello di una futura estensione dell’obbligo vaccinale, per evitare altri lockdown.