Sul fronte antivirus i sindaci in prima linea

Con i positivi di San Casciano, ogni Comune della provincia ha i suoi contagiati. "Ora ci muoviamo come ai tempi del lockdown"

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di Orlando Pacchiani

Il rapporto sindaci-Covid è tornato d’attualità quando, nella versione originaria dell’ultimo Dpcm, è stata attribuita ai primi cittadini la responsabilità delle chiusure delle zone considerate più a rischio. Versione poi corretta. Ma quella delle amministrazioni comunali è una frontiera ormai da mesi, accanto ovviamente a quella sanitaria, per contrastare l’emergenza sociale ed economica innescata dalla pandemia, per prendere provvedimenti di gestione del territorio e di assistenza alle persone positive.

E più sono piccole le realtà, nel reticolo degli oltre ottomila comuni italiani, più il sindaco diventa il primo referente.

"Abbiamo attualmente una ventina di positivi e un centinaio di persone in quarantena perché contatti di positivi – spiega il sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliotti –, un numero sicuramente significativo per il nostro territorio ma legato in particolare ai casi alle elementari di Sovicille e alle medie di Rosia".

Il Comune, aggiunge, si muove di fatto come in era lockdown: "Siamo in costante contatto con le persone positive e ovviamente con il dipartimento di igiene dell’Asl, da cui abbiamo ricevuto sempre la massima collaborazione. È giusto sottolineare che possiamo rispondere a tutti i bisogni delle persone positive grazie al lavoro delle associazioni di volontariato, come La Racchetta, la Pubblica assistenza della Montagnola, la Misericordia, la Caritas".

Situazione in evoluzione positiva a Chianciano Terme, dove da un picco di trenta positivi e duecento isolamenti, il dato è sceso a diciassette positivi e venticinque isolamenti. "Sappiamo da dove sono partiti i focolai iniziali – osserva il sindaco Andrea Marchetti – ora stiamo progressivamente ripristinando una situazione più normale: il 12 abbiamo riaperto un plesso scolastico, il 19 l’altro insieme alle attività sportive e ludiche, i servizi di mensa e trasporto.

Dal primo novembre, se non ci saranno novità, contiamo di consentire l’utilizzo di spogliatoi e docce negli impianti sportivi, ancora vietati". Decisivo, sottolinea Marchetti, il rispetto delle note condizioni di salvaguardia: "Distanziamenti, mascherine, pulizia, come ripeto spesso sono gesti di rispetto per noi stessi ma anche per gli altri, indispensabili per sostenere gli sforzi che tutti stiamo facendo".

Dimensioni diverse a Poggibonsi, seconda città della provincia per abitanti che viaggia sul centinaio solo di positivi. "I numeri dei contagi stanno crescendo rapidamente, qui come nel resto d’Italia. Prudenza, prudenza e ancora prudenza. Insieme al rispetto delle norme", è l’invito perentorio del sindaco valdelsano David Bussagli. A Torrita di Siena, la contabilità di due giorni fa toccava quota trentuno positivi e novantadue quarantene.

"È il dato più alto dall’inizio della pandemia – afferma il sindaco Giacomo Grazi –, ma hanno inciso casi specifici: il coinvolgimento di tre classi, che ha generato l’elevato numero di isolamenti anche se per fortuna i bambini al momento non sono positivi, due-tre eventi privati che si sono trasformati in focolai".

Ma per il resto Grazi è (moderatamente) fiducioso: "Siamo più preparati rispetto a marzo, anche se certo non abbassiamo la guardia. Abbiamo fatti controlli a campione negli esercizi commerciali e tutti sono risultati molto ligi. Per questo non procederò con ulteriori restrizioni rispetto a quelle decise a livello nazionale. Con le mascherine e il distanziamento ci si può tutelare, l’amministrazione non può certo entrare nella sfera dei comportamenti privati: lì serve la coscienza delle persone".