Stupro, primo colpo di scena: spunta un video

Portanova e Langella chiedono di tornare liberi. L’avvocato Betti: «Mostra una situazione senza violenza» Perizia medico-legale sulla giovane

L'avvocato Betti con il perito di Portanova e Langella

L'avvocato Betti con il perito di Portanova e Langella

Siena, 7 luglio 2021 - Foto. E anche video. Uno di quelli a lungo cercati nelle scorse settimane nei cellulari dei tre agli arresti domiciliari per il presunto stupro di gruppo denunciato da una studentessa senese di 20 anni nella notte fra il 30 e il 31 maggio.

«Un filmato che mostra una situazione senza alcun tipo di violenza a conferma della totale innocenza del mio assistito, dichiarata sin dall’inizio della vicenda», si limita a confermare l’avvocato Alessandro Betti che difende Alessio Langella, zio di Manolo Portanova, anche lui ai domiciliari per la stessa accusa insieme all’amico Alessandro Cappiello. E’ proprio dall’iphone12 di Langella, l’unico fino a questo momento che è stato dissequestrato dalla procura dopo l’estrapolazione dei dati, che venerdì pomeriggio sono emerse le immagini grazie alle quali il giovane, che dall’8 giugno scorso è ai domiciliari, conta di tornare in libertà. Questo ha chiesto al giudici fiorentini ieri mattina l’avvocato Betti, che era accompagnato da Langella. Ha depositato una memoria scritta contenente i motivi a sostegno del riesame, un bel po’ di documenti anche di natura fotografica e, appunto, il video trovato a seguito delle indagini difensive dall’ingegner Alberto Giorgio, specialista in Informatica forense. Ha insistito a lungo sulla carenza dei gravi indizi di colpevolezza evidenziando, come già fatto dall’avvocato Gabriele Bordoni, che assiste Portanova, la mancata trasmissione di un verbale successivo alla misura cautelare potenzialmente favorevole agli indagati. Insomma, non fu stupro, come sostiene l’accusa, ma un rapporto consenziente. 

La revoca dei domiciliari, e quantomeno l’autorizzazione a potersi recare a lavoro la richiesta argomentata davanti ai giudici fiorentini, sempre ieri, dall’avvocato Danilo Lombardi per Alessandro Cappiello. Non solo non c’è pericolo di reiterazione del reato, che veniva posto a sostegno dell’arresto, ma neppure di inquinamento delle prove.

Anche se per il pm Nicola Marini deve essere confermata la misura cautelare, come ha ribadito ieri in udienza ai giudici. Il pubblico ministero più tardi ha conferito l’incarico per la perizia medico-legale sulla studentessa che sarà svolta sia sulla base della documentazione e delle foto relative agli accertamenti in ospedale, subito dopo il fatto, ma di ulteriori. 

A Siena intanto, nella tarda mattinata di ieri, è arrivato l’avvocato Bordoni. Ha avuto un breve colloquio con il gip Jacopo Rocchi, depositando materiale «che – spiega uscendo da palazzo di giustizia – rappresenta a mio avviso un elemento di riflessione profonda su quello che è il quadro complessivo. Che non vuole dire, come ho spiegato al giudice, sentenza di condanna o di assoluzione. Ma per tenere le persone private della loro libertà ci deve essere un quadro omogeneo. Quando non diventa più tale immagino che ci debba essere una rivalutazione. Sì, ho chiesto che venga liberato immediatamente alla luce di un elemento che ho depositato».

Si tratterebbe proprio del video sottoposto anche da Langella all’attenzione del Riesame. Se venisse accolta la richiesta, il calciatore l’8 luglio potrebbe unirsi alla squadra per il ritiro. Ma di video non ci sarebbe solo questo. Anche altri che stanno emergendo dalle indagini della procura, di contenuto diverso. Novità che potrebbero consentire di delineare già entro questa settimana il quadro.