Psicologi Toscana: "Lavoratori sempre più sotto stress". Lo studio

Presentati i primi studi sui lavoratori di Careggi: “In crescita livelli di ansia e depressione"

Stress da lavoro in crescita

Stress da lavoro in crescita

Siena, 25 novembre 2022 – Sale lo stress sul luogo di lavoro. Stamani, 25 novembre, a Siena si è svolto, nell'ambito del Festival della Salute, un incontro a cura del gruppo di lavoro Psicologia del lavoro e delle organizzazioni dell’Ordine degli Psicologi della Toscana. E' stata l'occasione per confrontare le esperienze vissute da professionisti che si sono trovati a gestire le novità che la pandemia ha introdotto nel mondo del lavoro.

L’emergenza pandemica ha reso necessari forti cambiamenti in termini di organizzazione del lavoro. Si è dovuto rispondere con resilienza nell’individuare strategie che fossero in grado di garantire la salute e la sicurezza, ma anche di mantenere un alto grado di efficacia ed efficienza – dice Rossella Capecchi, psicologa, consigliera segretario dell’Ordine degli psicologi della Toscana -. Anche superata la fase più acuta, le nuove modalità di lavoro agile non solo sono diventate una modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, ma sono continuo oggetto di adeguamento alle esigenze delle organizzazioni e dei lavoratori. L’emergenza diventa così necessità di innovazione e l’innovazione diventa opportunità di ripensamento dei modelli organizzativi. Queste modalità, se gestite con la tutela dei rischi per il lavoratore, possono rappresentare una rivoluzione culturale nel mondo del lavoro”.

Sono stati presentati anche i primi risultati dello studio sul benessere psicologico e psicosociale dei dipendenti dell’azienda ospedaliera universitaria di Careggi.

I professionisti sanitari, da oltre 2 anni, sono impegnati nella gestione di un’emergenza sanitaria senza precedenti, per questo l’Azienda di Careggi, su proposta del Centro di riferimento regionale criticità relazionali guidato dalla dottoressa Laura Belloni, ha voluto mettere in evidenza possibili fattori di rischio e fattori protettivi per la salute dei professionisti, monitorando nel contempo il loro benessere psicosociale – spiegano Emanuele Baroni, dirigente psicologo e psicoterapeuta e Caterina Primi, professore ordinario di Psicometria presso la Scuola di Psicologia dell’Ateneo fiorentino -. Professionisti che hanno lavorato nei reparti Covid sono stati spostati a causa dell’emergenza e hanno contratto la patologia. E’ emerso che con l’aumentare dei fattori protettivi diminuisce il livello di stress post-traumatico, stress che, inevitabilmente cresce quando aumentano i fattori di rischio”.

“L’aumento del livello di stress, conseguente alla gestione dell’epidemia, determina un aumento del livello di ansia e depressione e una diminuzione del livello di benessere complessivo – fanno notare Baroni e Primi -. I fattori di stress organizzativo percepito sono legati allo scarso supporto da parte dell’Azienda, ai cambiamenti repentini nella programmazione delle attività, alla pressione costante per mantenere alto l’impegno professionale, alla quasi impossibilità di usufruire di pause durante il turno di lavoro”.