"Sparì con mia figlia: battaglia per riaverla"

Storia di un padre che combatte per la sua piccola. La ex è accusata di sottrazione di minore. L’aveva portata in un altro Continente

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di Laura Valdesi

SIENA

"Sì, sta con me da quasi due anni. Adesso ne ha otto, va a scuola. In paese si trova bene. E’ per lei una grande famiglia". Brillano gli occhi dell’uomo che ha combattuto come un leone per ottenere l’affidamento in via esclusiva della piccola avuta da una relazione con una donna straniera, quando anche lui viveva all’estero. "Sono rimasto quasi due anni nel Paese dove la mia ex l’aveva portata a mia insaputa perché desideravo farle sentire che suo padre c’era. Le voleva bene, non intendevo lasciarla con una donna che beveva troppo", racconta l’uomo, 40 anni, residente ora in provincia di Grosseto, prima dell’inizio del processo in cui è parte offesa. Lo assiste l’avvocato Maria Teresa Fasanaro. E la madre della sua bambina, 35 anni, accusata di sottrazione e trattenimento di minore all’estero, è difesa dall’avvocato Nicola Giuliani.

Una storia da film. Con tante peripezie. E questa volta, a differenza di copioni tradizionali, è un padre a lottare per riavere la figlia. Lui stesso lo racconta al giudice Ottavio Mosti quando sale sul banco dei testimoni. "Ci siamo conosciuti all’estero e abbiamo aperto due attività. E’ nata la piccola ma – sintetizza sollecitato dal pm Mariella Sebaste – le cose fra noi non funzionavano. Io tornai in Italia e poi lei mi raggiunse. Volevamo riprovarci: tutto inutile. Si ubriacava, a volte spariva per giorni. Una volta si spogliò al bar perché era alticcia, i miei amici la coprirono. Un’altra ancora, al mare, mi chiamarono dicendo che c’era una donna collassata in spiaggia con una bimba al fianco. Volle poi andare a lavorare nel Sud Italia tre mesi, dopo il primo la licenziarono perché beveva". L’antefatto di una relazione difficile. "Più volte ci siamo recati dal paese del Grossetano dove viviamo a Siena, quando abitavano lì, perché mio figlio doveva andare a lavoro al mattino presto e lei non era tornata a casa. Non poteva lasciare la piccola da sola", racconta il nonno. Che conobbe la donna recandosi nel Paese straniero dove il figlio l’aveva incontrata.

"Successe tutto quando seppi che alla recita prima delle vacanze natalizie non c’era. E che da un paio di giorni non la vedevano. Feci subito denuncia per sottrazione internazionale di minore. Fu terribile", ricostruisce il padre tornando al 2016. "Seppi poi che era partita via Amsterdam, mi rivolsi al ministero di Grazia e giustizia anche se poco dopo la scomparsa arrivò una mail che diceva dove si trovavano". Una guerra di carte bollate e di dolore, quella che è seguita. "La portò via perché avevo attivato un procedimento per l’affidamento della minore, avevo paura a lasciarla insieme alla madre", aggiunge l’uomo. Che adesso ha ottenuto l’affidamento in via esclusiva dal tribunale di Siena, delibato anche nel Paese della ex. "La mamma? Certo che può vederla: via whatsapp oppure su Skype, quando la piccola me lo chiede", dice questo padre premuroso. E così orgoglioso di dare affetto, cure e protezione alla figlia.

Diversi testimoni proseguono il racconto. Anche un amico della coppia racconta di quando la coppia andò a casa sua per il compleanno e lei era alticcia. Non c’è stata ieri la sentenza sulla vicenda ma quella che all’uomo più interessava per riavere la piccola è stata pronunciata. Nulla adesso può scalfirlo.