Sos case per i profughi Tutti in fila per gli aiuti

Preso d’assalto negozio in via dei Gazzani. "Tanti anziani, sanno cos’è la guerra". La Caritas di Montepulciano sta individuando appartamenti per chi arriverà

C’è la solidarietà manifestata con i colori: la Cappella di Piazza del Campo illuminata con le tinte dell’Ucraina, il castello di Monteriggioni si è acceso di giallo e azzurro. Ci sono manifestazioni per dire ’no’ a una guerra che spaventa, dopo quella sanitaria contro il Covid non ancora vinta: una fiaccolata ieri ad Abbadia San Salvatore. C’è poi la solidarietà concreta, da parte di chi vive nella nostra provincia però ha familiari nel Paese attaccato dalla Russia, magari a Leopoli o a Kiev. E allora organizza raccolte di cibo e beni di prima necessità, come il negozio di prodotti alimentari dell’Est che ha aperto in via dei Gazzani a Siena. "E’ venuta tantissima gente – racconta uno degli ucraini che ha promosso la raccolta insieme ad altri connazionali –, soprattutto anziani". Forse perché sanno più di tutti che cos’è la guerra. "Di cibo ne abbiamo tantissimo, servono piuttosto medicinali, dagli antibiotici alle garze che poi verranno portati a destinazione". Ieri alle 19 passate proseguiva il via vai di gente e c’era l’intenzione di restare tutta la notte. Oltre ai farmaci sarebbero utili anche torce, caschi, barelle e batterie. Preziosi i giubbotti antiproiettile.

Solidarietà è anche la mano tesa della Caritas, sia quella di Siena che della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza. Perché si stima che nei prossimi giorni possano arrivare in Europa tra uno e 5 milioni di persone in fuga dalla guerra, passando soprattutto attraverso la Polonia. Serviranno abitazioni dove ospitare le famiglie che a breve raggiungeranno anche la nostra provincia. "A livello diocesano stiamo infatti valutando in modo particolare l’individuazione di alloggi che possano accogliere le persone che giungeranno qui, per l’affitto e la gestione delle utenze. Sì, stiamo cercando anche noi case per le famiglie", conferma Giuliano Faralli, direttore della Caritas a Montepulciano. Che già segue diversi ucraini che vivono nel Senese facendo assistenza ai nostri anziani. C’è fra loro chi vorrebbe tornare nel suo Paese per aiutare la resistenza contro i russi, altri non possono abbandonare l’attività avendo un contratto ma, come nel caso di un uomo che vive ad Acquaviva, sono in contatto continuo con i parenti. Da Siena si stanno poi cercando di organizzare pulmini per portare qui le famiglie rimaste in Ucraina anche se è molto complicato.

La.Valde.