Solo il primo grado, nessun obbligo per Leonardo

Mentre le parti civili esultano i legali degli imputat evidenziano le incongruenze

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I veri vincitori del secondo processo di Milano sono le parti civili e gli avvocati che le hanno rappresentate, a cominciare da Paolo Emilio Falaschi. Ma a cantar vittoria è soprattutto Giuseppe Bivona, consulente e grande accusatore degli ex vertici del Monte dei Paschi. Intanto i legali degli imputati meditano la controffensiva, facendo leva sulle incongruenze tra richieste della procura e sentenza di condanna. E sottolineando in particolare il fatto, per respingere gli assalti del Movimento 5Stelle in particolare. "Siamo solo alla sentenza di primo grado, fino a che non andrà in giudicato, la condanna non comporterà la perdita della carica di ad di Leonardo per Profumo".

"Siamo felici per la città di Siena, che sta soffrendo, e per tutti i risparmiatori italiani, perché la giustizia é arrivata. I cittadini hanno bisogno di credere che la giustizia esista". A parlare a caldo, dopo la lettura del verdetto, è uno degli avvocati di parte civile, Mauro Minestroni. Che poi ha aggiunto: "L’accusa e’ stata portata avanti solo dalle parti civili, mentre i pm chiedevano l’assoluzione". E ha detto grazie al procuratore generale Isnardi che si era opposto ad una iniziale richiesta di archiviazione. "IL processo non si sarebbe mai celebrato se non fosse stato per queste persone".

Sono in tutto 4.800 le parti civili nel processo, di cui oltre un centinaio sono assistite dall’avvocato Minestroni insieme a Paolo Emilio Falaschi: molti dei risparmiatori si sono riuniti anche nell’associazione del "Buon governo della citta’ di Siena".

Non poteva mancare la voce di Bivona, che ovviamente risollecita la banca Mps ad attivare le azioni di responsabilità nei confronti degli ex vertici. Oltre ad avviare azioni risarcitorie verso Deutsche Bank e Nomura, che hanno sottoscritto i derivati dello scandalo. "Siamo contentissimi per questa sentenza - ha aggiunto Bivona - non avevamo mai avuto nessun dubbio. Credo che le responsabilità vere debbano essere ancora accertate e sia necessario accendere un faro sul ruolo della Consob e sulla Banca d’Italia".