Il sindaco: "Palio a sorpresa, bello ma come amministratore qualche problema lo vedo"

De Mossi parla anche di giustizia paliesca

La magia della Piazza alle prove di notte

La magia della Piazza alle prove di notte

Siena, 12 agosto 2019 - «Palio a sorpresa? Sarebbe bello come senese ma come amministratore qualche problema lo vedo». E ancora. «Le proposte di sanzione per Provenzano? Accetto le critiche». Poi il Drappellone di Manara che ha esaltato la città. «Non avevo dubbi». Il sindaco Luigi De Mossi non si è tirato indietro ieri mattina mentre si godeva l’alba che annunciava una giornata al calor bianco, quanto a temperature. «Avverto voglia di divertirsi, di fare strategie: mi aspetto un Palio bello. Senza se e senza ma. C’è il desiderio di riconoscersi, anche nella rivalità che non è mai un antagonismo esasperato», premette.  Un Palio bello, sindaco, come il Drappellone di Manara che ha messo d’accordo tutti.  «Ha una cifra che piace molto ai senesi. Ha interpretato al meglio la nostra spiritualità e i nostri valori. Sulla sua capacità grafica non credo poi che ci sia nulla da dire». Possibile, sindaco, un Palio a sorpresa? E’ già partita la mobilitazione in città?  «Tema che offre suggestioni e complicazioni non indifferenti. La mia è stata una battuta, certo da cittadino e da senese mi piacerebbe molto. Da amministratore, francamente, qualche problema lo vedo».  Bisogna ripensarci? «Soprattutto, con le regole che abbiamo e con il mondo che cambia, occorre ragionare sul lotto dei cavalli. Siamo molto attenti a questo, a non stressarli. Quindi farli correre due giorni a fila potrebbe essere un elemento di fatica importante. Ma è una valutazione non solo del sindaco, eventualmente dovrà esserlo di tutte le Contrade. Con ciò non sto dicendo che faremo un Palio a sorpresa quest’anno».  Incontri con le rivali, con deputati e ispettori.  «Ci sarà la solita dislocazione strategica per verificare che non si trascenda in episodi che fanno parte della tradizione ma non devono esondare».  Sanzioni: è stata rispettata la tradizione di rendere note le proposte fra i due Palii. «Non è una regola matematica, però pare un elemento di chiarezza sapere già le proposte dell’assessore delegato, sia per Contrade che per fantini. Se poi dal primo dicembre il nuovo regolamento entra in vigore, siccome i tempi un po’ si dilatano, ci potrebbero essere più problemi al riguardo, sempre in termini di tempistica». C’è polemica su fantini che partono dalla loro posizione ma prima magari si muovono e viene punita l’intenzione: aspetto da rivedere? «La logica è cercare di tenere, con tutti i limiti del caso, i cavalli al canape. Chiaro che c’è anche un problema di rapporti. Sulla volontarietà o meno siamo quasi a livello di filosofia. Nel senso che per riuscire ad interpretare se il comportamento tenuto dal fantino sia dovuto a un ordine dato da un fiduciario o un capitano bisognerebbe telefonare a Gianni Vattimo o a qualche filosofo. E’ sempre difficile, insomma. Anche sabato qualcuno me l’ha fatto presente e io accetto le critiche. Chiaro che quando decideremo l’argomento sarà sicuramente foriero di discussioni. Ritengo comunque che la mossa sia un unicum e vada valutata nel suo complesso. Chiaro che Contrade e fantini possono rimanere insoddisfatti per il timore di stare fuori dalla Festa ma nella mia professione di avvocato ho imparato che la sentenza scontenta sempre una delle due parti. Una cosa, semmai, vorrei che fosse chiara; la terzietà dell’amministrazione. Ma su ciò mi sembra che nessuno abbia mai avuto da dire niente. Ciò premesso, l’amministrazione come ogni persona sbaglia anche».  La decisione della giunta sui ricorsi arriverà a breve oppure si attenderà l’autunno? «Sicuramente in autunno. Faremo una sessione valutativa unica, forse, oppure per luglio e per agosto. Non ci sarà comunque un verdetto immediato dopo gli eventuali ricorsi».