"Sindaco? No grazie Ma io non sparirò"

Marrocchesi Marzi ringrazia i suoi elettori "Ripartiamo da quel tesoro di 26mila voti"

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"Non ho rimpianti e rimorsi, riparto da qui". Voce distesa, aplomb, ma occhi elettrici. Quelli di chi è uscito da una maratona elettorale di sei mesi a testa alta. E che ieri quando a Tommaso Marrocchesi Marzi è stato chiesto di indicare sulla cartina politica di Siena (o della Toscana) dove si trovi quel ’qui’, hanno brillato: "Dove ancora non lo so. Ma 26mila voti nel collegio di Siena e 7mila in città, sono una buona base di partenza. Se state pensando a una candidatura a sindaco la escludo fin da subito. E quale potrebbe essere il progetto nel quale spendere questo consenso politico, adesso non lo saprei dire".

Noblesse oblige dopo il battesimo arrivato per le comunali del 2023 dal commissario della Lega, Guglielmo Picchi, al sindaco in carica Luigi De Mossi. "A prescindere da quale sarà la decisione di De Mossi, io non sono disponibile". Ma la certezza per Marrocchesi Marzi c’è: "Nelle suppletive di Siena il dato del centrodestra è migliore rispetto ad altre realtà italiane. Quando si trova un candidato con valori moderati, liberal-democratici, gli elettori ripagano con il voto". E quel tesoretto "potrebbe essere spendibile nel medio o lungo periodo". Perché, sorride: "Un chicco d’uva ha bisogno di tempo per diventare vino".

Sul futuro la bocca dell’imprenditore resta abbottonata. Si scuce per un inchino agli elettori che lo hanno premiato con il 37,8 per cento delle preferenze. "Ringrazio l’elettorato per la fiducia che ha espresso in questa lunga campagna. Ci sono state forze politiche e persone che si sono spese di più rispetto ad altre". Ma quando gli chiedono se si sia sentito abbandonato al fotofinish, Marrocchesi Marzi replica: "Io lo sapevo da prima di essere un signor nessuno, lo resto tutt’ora. Mi sono battuto fino all’ultimo contro il segretario di un partito nazionale, contro una segreteria organizzata con una presenza capillare sul territorio: rivendico un ottimo risultato". Al suo fianco il commissario provinciale della Lega, Guglielmo Picchi. "Letta, in un collegio blindato, e con una coalizione amplia, non è arrivato al 50%, Sala e Manfredi hanno ottenuto percentuali molto più ampie. Marrocchesi Marzi ha fatto un risultato superiore se lo si paragona al 31% di Roma e al 37 di Milano. Adesso prendiamoci del tempo. Faremo a dicembre o gennaio i congressi per la Lega a Siena. Paolo Salvini mi affiancherà come coordinatore vicario".

Claudio Capanni