Siena, l’Università alza le tasse. "Solo incrementi minimi"

Il rettore Frati annuncia il tavolo tecnico con gli studenti e le richieste della Crui

Il rettore Frati

Il rettore Frati

Siena, 8 febbraio 2020 - «Rivedere la tassazione dopo 3 anni non è un’eresia. Tanto più quando la richiesta di incremento è solo per le fasce di reddito più alte. Se poi l’Università italiana tornerà ad essere finanziata come era, la revisione non sarà necessaria", spiega il rettore Francesco Frati. Che conferma l’esistenza di un tavolo tecnico, al quale partecipano gli studenti, per rivedere le tasse universitarie per l’anno accademico 2020-2021. Il tutto ha inizio con la Finanziaria di 3 anni fa – spiega il rettore – che ha istituito la ‘no tax area’, per cui gli studenti con Isee sotto i 13mila euro non pagano tasse universitarie e una ulteriore fascia, con i redditi fra 13mila e 30mila euro, con un algoritmo che vincola la tassazione massima. In cambio del mancato introito, il Governo ha stanziato 105 milioni di euro per tutte le Università. "Uno stanziamento che, a distanza di 3 anni – dice il rettore Frati –, si è rivelato inferiore al gettito mancato dalla no tax area. Per Siena sono stati 3 milioni di euro l’anno negli ultimi tre anni e dal Ministero abbiamo avuto 1,2 milioni. Il mancante, fino ad oggi, lo ha messo l’ateneo con il suo budget. Parallelamente il Fondo di finanziamento ordinario è diminuito, andando ad acuire il problema del gettito venuto a mancare dalle tasse". Le Università italiane, attraverso la Crui (Conferenza dei rettori) hanno monitorato gli effetti della no tax area: l’analisi ha evidenziato che in tre anni gli studenti, complessivamente, hanno sostenuto il 10-15% in meno di tasse. Ma la coperta si è rivelata corta e così, a distanza di 3 anni da quella Finanziaria, le Università si sono messe al lavoro per rivedere i contributi richiesti con le tasse. "E’ un problema che riguarda tutti gli atenei italiani – prosegue Frati –: il rettore di Firenze nel suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico, davanti al premier Conte, ha detto che se non arrivano finanziamenti ordinari ulteriori sarà costretto ad aumentare le tasse per far fronte ai costi fissi. Così è. Noi abbiamo aperto un tavolo tecnico per condividere con tutti, studenti compresi, il da farsi e le possibili soluzioni. La nostra proposta è stata di ritoccare, minimamente, alcune aliquote: senza intaccare le fasce basse fino a 30miila euro di Isee, sopra si parla di una ventina di euro l’anno di incremento per la fascia più bassa e di forse 300 euro l’anno per quellla dei redditi Isee da 70mila euro in avanti. Il tutto ci farebbe recupeare 2,6 milioni di euro. La proposta è ancora emendabile e modificabile, ne stiamo parlando, per arrivare ad una decisione partecipata. E contemporaneramente la Crui sta insistendo con la richiesat di aumentare il Foindo ordinario". Lunedì gli studenti hanno indetto un’assemblea per parlare delle prospettive e avanzare idee. © RIPRODUZIONE RISERVATA