Siena peserà di più sulla Toscana di Giani

Tre consiglieri eletti, come Firenze. I nodi da sciogliere con il governo regionale, a partire dalla crisi. Futuro Mps, il fronte delle proroghe

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di Orlando Pacchiani

Quali saranno le priorità del territorio sul tavolo della giunta regionale che a giorni sarà varata dal neo presidente Giani? Siena attende di sapere se avrà il suo assessore. I risultati ottenuti dal centrosinistra le hanno consegnato un peso politico determinante: i tre consiglieri eletti in maggioranza (Simone Bezzini e Anna Paris nel Pd, Stefano Scaramelli di Italia Viva) superano quelli di ogni altra provincia ed eguagliano quelli del collegio Firenze 1. Risultato mai raggiunto prima. Ci saranno più voci per far pesare le istanze senesi.

Abbiamo elencato tre capitoli scottanti e cioè sanità, infrastrutture, terme. Su tutti l’argomento cardine, che ricomprende gli altri: il lavoro, soprattutto con l’emergenza sanitaria che ancora si fa sentire. La locomotiva turismo, chissà per quanto ancora, viaggerà col freno a mano tirato. Quando riuscirà a muoversi, per molti sarà durissima ripartire. Il bando della Regione per le spese fatte in periodo Covid è stato bruciato in poco tempo, segnale che serviranno altri interventi rapidi e a fondo perduto per le imprese. Lavoro significa poi crisi aziendali ma anche le strategie di Banca Mps: Giani è da sempre sostenitore della proroga dell’accordo con la Bce per rinviare l’uscita dello Stato, ora i tempi stringono. Un futuro che riguarda migliaia di dipendenti.

Lavoro significa guardare con attenzione all’agricoltura, in tempo di ridefinizione della Pac. Vuol dire prendere in mano temi come il controllo degli ungulati che distruggono ricchezza, come denunciano gli agricoltori. E tutelare-creare lavoro si traduce anche nell’attenzione alle aree interne, dalla digitalizzazione alle infrastrutture, per far sì che i territori siano popolati e attraggano le imprese.