Revoca della 'patente' per i fantini del Palio, il Ministero fa marcia indietro

In tre vincono difendendosi con memoria e audizione. Erano assistiti dall'avvocato Betti

L'avvocato Alessandro Betti

L'avvocato Alessandro Betti

Siena, 20 agosto 2021 - Sospeso l’avvio del procedimento di revoca della ’patente’ ippica da parte del Ministero delle politiche agricole e forestali (Mipaaf) a tre fantini, due che hanno corso più volte il Palio e un terzo che si è fermato alla Tratta, seppure protagonista di corse in provincia e paliotti. Potranno dunque continuare a cimentarsi negli ippodromi in questo periodo di non-Palio. Decisione frutto di una battaglia legale. E che farà da apripista anche ad altri loro colleghi i quali, nel giugno scorso, si erano visti comunicare l’avvio del procedimento amministrativo. A seguire la vicenda per i tre l’avvocato Alessandro Betti che esprime «soddisfazione per il risultato raggiunto in quanto, ad avviso della difesa, l’idea del ministero delle politiche agricole che il fantino da Palio sia incompatibile con le figure dei cavalieri dilettanti era del tutto destituita di fondamento giuridico. E la decisione – spiega – di sospendere il provvedimento amministrativo di revoca della patente, che consente appunto come cavalieri dilettanti o cavalieri di effettuare alcune corse in determinate categorie, è da intendersi come aver compreso che comunque ci sono criticità nel ragionamento del ministero».  La vicenda è quantomeno singolare. Quando arriva la comunicazione viene fatto l’accesso agli atti. E si scopre come mai il ministero si era mosso. Essendo in maniera continuativa fantini del Palio di Siena, diceva, questo li renderebbe incompatibili con la possibilità di avere patenti ippiche. Da rimanere a bocca aperta. Le prove? Testate on line e cartacee, tra l'altro, per i due che hanno indossato il giubbetto di Contrada, per il loro collega anche batterie di Mociano e corse di addestramento a Fucecchio. Viene presentata una memoria e chiesta anche un’audizione che si svolge – solo per uno di essi - da remoto con il Ministero. Quasi tre ore. Ma i chiarimenti evidentemente sono serviti. In realtà, si oppone, il fantino da Palio non è una figura riconosciuta. Può correre chiunque, in passato è accaduto. Secondo: parlare di un albo è inesatto perché non è come quello pretorio oppure di un ordine. I cavalli, invece, affinché abbiano i requisiti hanno un loro albo, nel caso dei fantini è un elenco senza valore. E solo con la segnatura, la mattina della Carriera, diventa ufficialmente quello che monterà un cavallo da Palio. C’è poi l’aspetto assicurativo. In caso di infortunio hanno un’assicurazione personale. Argomenti da cui discende, come detto, la scelta del ministero di sospendere il procedimento per la revoca dell’autorizzazione concessa. Si annuncia al contempo un’eventuale revisione normativa dei regolamenti dell’ippica per ponderare meglio gli interessi in gioco evitando ricadute che possono causare pregiudizio al sistema nel suo complesso.