Siena Parcheggi, un tappo al buco dei conti

Il presidente Castagnini e il crollo degli incassi, 2 milioni e mezzo in meno. "Inevitabile senza pullman e auto, più la sosta gratuita".

Per l’ex sindaco Bruno Valentini, consigliere comunale Pd, si tratta di un "disastro annunciato". Per la maggioranza di una difficoltà economica inevitabile, dettata dal crollo delle entrate causa Covid (-2,4 milioni solo nel primo semestre, da 3,8 a 1,4 milioni di euro). Il caso Siena parcheggi anima il confronto politico, anche perché la società è al centro di un’operazione strategica fondamentale per Palazzo pubblico, con il trasferimento della gestione della riscossione crediti per conto del Comune.

Dall’interno, la voce del presidente Massimo Castagnini: "La situazione è indubbiamente complessa, ma è determinata esclusivamente dai minori introiti dell’attività tradizionale, causa mancati arrivi di pullman e auto, e dagli interventi giustamente varati dall’amministrazione comunale che hanno ridotto le nostre entrate". E sul fronte riscossione tributi? Castagnini osserva che Siena parcheggi "ha dovuto realizzare tutte le procedure informatiche che prima non esistevano, perché il servizio era appaltato all’esterno. Abbiamo progredito con la riorganizzazione interna, ma questo non ha influito sul nostro conto economico".

Il versante è doppio. Da una parte la gestione del servizio da parte di Siena parcheggi, effettuato per ora con dipendenti comunali comandati. È semmai slittata, causa le difficoltà del bilancio 2020, la prospettiva di nuove assunzioni, tema che dovrà essere affrontato più avanti soprattutto se i dipendenti chiederanno di tornare in forza al Comune. Da parte dell’amministrazione, uno dei grandi temi resta quello della difficoltà di riscossione delle sanzioni al codice della strada, mentre anche in questo difficile 2020, per esempio, i senesi si sono dimostrati virtuosi nel versamento dell’Imu rispettando pressoché al completo la previsione dei circa 12 milioni di euro per la prima rata. Ma per Valentini la fotografia va fatta unitariamente, per quanto riguarda la Siena parcheggi, tra mancate riscossioni e trasferimento della riscossione crediti.

L’ex sindaco parla di "errore che costerà al Comune ben 5 milioni, complice anche la crisi degli incassi provocata dalla pandemia". Nel conto del consigliere Pd finiscono tra l’altro due milioni di utili trasferiti dalla società al Comune, 1,5 milioni di contributi "che il Comune deve girare alla Siena Parcheggi a fronte del servizio trasferito". E ancora il costo dell’Iva per ogni fatturazione, il mancato funzionamento del servizio crediti ("la morosità è in aumento e gli avvisi di riscossione in ritardo"), il mancato investimento da 1,6 milioni per l’ex campino di San Prospero. "E il disastro è servito", conclude Valentini.

o.p.