Siena, 27 giugno 2022 - Quella Vergine dal volto scuro, che ritrae proprio l’artista Emma Sergeant che ha dipinto il Drappellone di Provenzano, è uno degli elementi che più attirano e sono misteriosi nel Palio da lei realizzato. E che ieri alla presentazione nel Cortile del Podestà – dove non si riusciva a respirare, c’è stato anche un lieve malore e tanti se ne sono andati prima che finisse la cerimonia – ha ricordato a tanti il Drappellone del 2 luglio 2000 di Jim Dine vinto dall’Istrice. Per altri evocava invece quello del Drago del 16 agosto 1993, particolarmente cupo, realizzato da Ruggero Savinio. Ma è innegabile che a colpire maggiormente è stato l’insieme delle tinte che dominano nel Drappellone, il bianco e nero e quel rosso-arancio che, a colpo d’occhio e nel complesso richiama la Civetta. La Contrada che si è estratta da sé a sorte e dove Brio ha lasciato un vuoto incolmabile. Ma occorre ascoltare la parole dell’artista per avere un altro indizio: in realtà il colore che ha usato, lo ripete più volte, è l’arancio. Che dunque evoca il Leocorno. Il cavallo che domina questo Palio e vince, sembra raccontare il Drappellone, è un baio. Dal manto scuro. Che con l’occhio guarda il Valdimontone. E lo stemma dei Servi è uno dei quattro che vengono a contatto con il barbero: la criniera lo sfiora, c’è poi l’Istrice, sembra addirittura baciare lo stemma del Drago. Ma il muso punta alla fine quello della Civetta. Sopra però il numero 2 c’è lo stemma del Bruco e sormonta il ’2022’ quello della Torre, mentre in alto sulla parola luglio campeggia la Chiocciola. Curioso però e tutto da decifrare anche il ’film’ della Carriera raccontato dalla pittrice nella parte alta della seta, dove ci sono due fantini che sembrano lottare il Palio. Uno dei cavalli ha sul muso una grande lista bianca.
CronacaSiena, nel Palio della Sergeant la Vergine dal volto scuro ricorda la seta di Jim Dine