Nubifragio, il centro commerciale resta chiuso. «Pannelli caduti, macchinari da buttare»

Oltre 30 attività nell’edificio che ieri non hanno potuto aprire. «Meno male era domenica, qui c’è sempre tanta gente. E ci passa il Pollicino»

Siena, 9 agosto 2022 - «E’ cascato il controsoffitto, i pannelli, il cartongesso. L’acqua per terra e tutti i macchinari da buttare. Siamo venuti a salvare il possibile per non gettare ogni cosa. Un bel danno. Al di là di quello che indicheranno i vigili del fuoco in merito all’agibilità, ci vorranno alcuni mesi prima che torni in attività», dice Giulia Faleri, titolare di ’Essential estetica e benessere’. Ad aiutarla ieri anche la mamma dopo una notte tribolata per lo choc di domenica pomeriggio quando il nubifragio ha aperto come una scatoletta di tonno il tetto del polo commerciale in strada della Tressa, alla Coroncina.  Il nastro bianco e rosso con la scritta vigili del fuoco abbraccia l’intero edificio che accoglie oltre una trentina di attività commerciali, da un bar-pasticceria che distribuisce paste e dolci in tutta la città a studi professional e punti vendita per articoli da giardino. «E’ inagibile», spiega Claudio Terzuoli di ’Grafic Art Tre60’. «Non possiamo lavorare, siamo chiusi - prosegue –; sono stato chiamato domenica pomeriggio dai pompieri che avevano necessità di entrare nell’attività. Quando sono arrivato c’era l’autoscala e una squadra di Montalcino. Hanno messo in sicurezza soprattutto la parte posteriore, maggiormente rovinata, ma per evitare che qualcuno potesse correre rischi le attività si sono dovute fermare. Alcuni hanno riportato danni molto pesanti, sebbene il momento peggiore sia durato al massimo 5 minuti». Impressionante, sottolinea Terzuoli, la forza del vento. «Per quanto mi riguarda un pannello rotolando ha sfondato la copertura. Si tratta di quello che ha poi preso e divelto il lampione qui davanti, sradicandolo e facendolo cadere in strada. Meno male che non passava nessuno, né persone a piedi, né auto, tantomeno il ’Pollicino’. Una vettura dell’unione ciechi è stata aperta come una scatoletta da un pannello che gli ha rotto il finestrino e spaccato lo sportello». C’è tanta amarezza, più che rabbia. Perché ogni volta che piove bisogna fare la conta dei danni. E poi spesso non c’è neppure con chi riprendersela. «Sono venuto a vedere cosa è successo, questa mattina non ci sono arrivate le paste. Adesso ho capito», dice un uomo avvicinandosi al campo dall’altra parte della strada della Tressa dove sono volati e in parte stati ammucchiati gli enormi e taglienti pannelli staccati dalla copertura dell’immobile. «Pensare che non è la prima volta che accade – racconta Andrea Giuggia, titolare di ’Tuttonatura Market’ –; ci sono stati due precedenti negli ultimi 15 anni. Non furono danni della medesima entità tanto che non vennero chiuse le attività». Annuiscono i titolari di due studi professionali, Simone Pannini e Andrea Bocci, i cui locali sono stati notevolmente rovinati. Quest’ultimo mostra le immagini acquisite poche ore prima con il drone sul tetto. «Quello che mi preoccupa di più è la funzionalità degli strumenti che servono per il mio lavoro, racchiudono trenta anni di attività e dati. Aspetteremo un paio di giorni affinché si asciughi e poi potrò verificare», dice con comprensibile angoscia.  Sin dal primo mattino c’era ieri una ditta, inviata sul posto dall’amministratore di condominio, che doveva coprire in primis con alcuni teloni la parte di tetto che è stata scoperchiata, volando via nel campo antistante, raggiungendo quasi le due villette vicine . «C’è un nuovo allerta meteo, potrebbe piovere ancora, dobbiamo fare presto», ripetono i proprietari delle attività che continuano a svuotare uffici e locali rovinati dal nubifragio.