CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Siena Jazz ’stecca’. Rischio incompatibilità per il nuovo presidente. Il Comune lo ’blinda’

Mazzini era consigliere comunale nella passata amministrazione. La legge mette dei ’paletti’, il vicesindaco Capitani annuncia:. "Stiamo lavorando per affinare al meglio il suo ruolo e i suoi poteri".

Siena Jazz ’stecca’. Rischio incompatibilità per il nuovo presidente. Il Comune lo ’blinda’

Rischio incompatibilità per il nuovo presidente di Siena Jazz. Sarebbe stato lo stesso Massimo Mazzini, designato lunedì mattina dall’amministrazione comunale al vertice dell’Accademia musicale, a riflettere sulla sua nomina e a telefonare nel cuore della notte per segnalare il problema. La legge infatti parla chiaro. Nella fattispecie il riferimento è il Testo unico sugli enti locali, ma anche il Decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 ’Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico’. Nella passata amministrazione, Mazzini era consigliere del gruppo ’Per Siena’ e vicepresidente del Consiglio comunale, per questo non potrebbe – almeno stando alla normativa vigente – ricpropre la carica di presidente di Siena Jazz.

Ma da Palazzo pubblico arriva un messaggio forte e chiaro: "Il presidente Mazzini resta al suo posto – tuona il vicesindaco Michele Capitani –. Stiamo portando a termine una serie di passaggi per affinare al meglio il ruolo e i poteri del nuovo vertice dell’Accademia musicale". E ancora: "C’è conformità allo statuto di Siena Jazz, comunque sono in corso approfondimenti con i legali del Comune per ’cucire’ addosso al presidente Mazzini il vestito migliore, cioè come meglio limare la sua figura".

Capitani poi specifica: "Nella delibera di nomina del sindaco, la posizione di Massimo Mazzini è assolutamente compatibile con la carica di membro del Cda, quindi in ogni caso rimarrà nel Consiglio d’amministrazione. Per il sindaco è infatti la persona giusta per guidare Siena Jazz, perché porta non solo la competenza, ma anche il valore aggiunto della concordia. Non sarà un cavillo legale a fermare l’amministrazione comunale".

La soluzione potrebbe essere il ricorso all’inconferibilità, perché il presidente di Siena Jazz non percepisce alcun compenso: non avrà dunque potere contrattuale e di firma, le deleghe saranno del cda (in particolare, del vice Massimo Bandini) fino alla nomina del nuovo direttore amministrativo. In questo modo Palazzo pubblico intende blindare la nomina.

Ma la ’grana’ della presidenza a rischio si materializza in un momento alquanto delicato: è infatti ancora in corso il procedimento giudiziario pendente promosso dall’Associazione Jazzistica Senese, guidata da Franco Caroni, che ha impugnato lo statuto, inoltre l’Accademia musicale è alle prese con un bilancio che, pur avendo iniziato il percorso di risanamento, ha ancora i conti ’in rosso’.

A metterci il carico da mille ci avrebbe poi pensato lo stesso Caroni durante la riunione dei soci di Siena Jazz per la ratifica delle nomine del Cda, facendo mettere a verbale "la necessità di provvedere la verbalizzazione di questa assemblea straordinaria attraverso un notaio. Infatti le delibere assembleari in sede straordinaria, affinché abbiano validità, devono essere redatte in forma pubblica". In altre parole, non essendo presente un notaio all’incontro di lunedì pomeriggio, un modo elegante per mettere in discussione la validità stessa della ratifica delle nomine della nuova governance dell’Accademia musicale. Il tutto, mentre anche tra gli alleati di centrodestra serpeggiano perplessità sulla scelta di Massimo Mazzini, stimato in quanto persona di cultura, ma considerato anche "troppo vicino" all’ex sindaco Pierluigi Piccini, fondatore del gruppo ’Per Siena’.