"Siena Jazz, stagione straordinaria"

Il direttore artistico Guidi: "Seminari con 40 eventi, 90 studenti e 36 docenti. Dal Comune aiuti importanti"

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Il Siena Jazz chiude una stagione estiva straordinaria, in termini di quantità e qualità. E in vista delle prossime novità, per ingannare l’attesa il direttore artistico Jacopo Guidi, alla sua prima stagione dei seminari, traccia un bilancio decisamente positivo per la storica istituzione musicale senese. "I numeri parlano chiaro – afferma Guidi –, quindici giorni di seminario per circa quaranta eventi, novanta studenti e trentasei docenti internazionali. Ma non è questo l’unico aspetto, perché abbiamo davvero ospitato il gotha della scena jazz. E la diversificazione dei docenti, per provenienza geografica ma anche per sensibilità artistica, è stata davvero un arricchimento incredibile per i nostri studenti. E non solo. Il rapporto del Siena Jazz con il territorio è solido, e anche il settore turistico, tra alberghiero e ristorazione, ha sicuramente ottenuto benefici dal movimento che abbiamo creato".

Sebbene Guidi abbia voluto, da una parte, imprimere da subito un’identità diversa alla sua direzione artistica, tesa a esplorare le nuove dimensioni del jazz, proprio il rapporto con il territorio è stato, dall’altra, un legame cercato con la precisa volontà di rafforzare e rinnovare le varie sinergie, a partire dalle Contrade, che hanno ospitato molti eventi, passando per la consolidata partnership con la Chigiana, che ha prodotto tra le altre cose il progetto Tabula Rasa, fino alla collaborazione con Vivi Fortezza, che ha portato a esibirsi sul palco del Bastione San Domenico studenti e insegnanti del programma dei seminari estivi.

"Esiste la falsa convinzione – afferma Guidi – che nel momento in cui hai un concorrente sulla piazza le cose si faranno più dure. Invece, è esattamente l’opposto. In una via di New York puoi avere sei jazz club in pochi metri, ma la gente si muove e li frequenta tutti. In una realtà come Siena fare rete è fondamentale, perché offri varietà e scelta". A complicare le cose è stato semmai il piano finanziario.

"Da parte del Comune abbiamo avuto un finanziamento importante – spiega il direttore artistico – che conferma la fiducia, ma quella che abbiamo ereditato è una realtà con grandi problemi finanziari. Nonostante questo enorme buco, però, siamo riusciti a fare un’ottima stagione, risparmiando molto rispetto all’anno scorso. Abbiamo prodotto di più, spendendo meno. Per il seminario di Kind of blue, per esempio, siamo riusciti a fare un’ottima cosa spendendo la metà".

Riccardo Bruni