"Siena Jazz, era giunto il tempo di cambiare"

Il sindaco De Mossi: "Grazie a Caroni, ma con il nuovo direttore si potrà proseguire nell’attività di eccellenza dell’Accademia"

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SIENA

"Ringraziamo Caroni per tutto quello che ha fatto, ma adesso è tempo di guardare avanti". Così il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, accoglie la notizie delle dimissioni del direttore artistico del Siena Jazz, arrivate dopo la modifica allo statuto dell’associazione approvata in consiglio comunale, con la quale di fatto passa al sindaco il potere di designare il nuovo direttore.

"Sono sicuro – prosegue il primo cittadino – che il prossimo direttore artistico del Siena Jazz sarà un professionista competente e capace, che saprà proseguire nell’attività di eccellenza dell’accademia, in piena autonomia". Tra le questioni sollevate, De Mossi puntualizza l’aspetto dei mandati: "Nella lettera che comunica le dimissioni vengono richiamate norme che prevedono al massimo due mandati per l’incarico di direttore artistico, quando lo stesso Caroni lo ricopre da molti anni. La vecchia politica prima fissa le regole, quando poi queste toccano quelli che appaiono interessi consolidati si palesa la volontà di non rispettarle".

De Mossi ribadisce le decisioni prese in consiglio anche sull’altra questione che sta attraversando il mondo della musica senese, il Franci. "L’amministrazione sta effettuando opportune valutazioni sugli spazi da mettere a disposizione sempre nell’ambito del contesto cittadino – afferma – e compatibilmente con le esigenze e le istanze della comunità senese. Sto valutando la richiesta di incontro, fermo restando le decisioni prese con la delibera votata dal consiglio comunale". Nessun passo indietro, quindi. "E’ stata evidente la strategia di escludere il Comune da tutte le decisioni sull’istituto – afferma ancora il sindaco – con una condotta lesiva e perfino offensiva. Si è anche strumentalizzato in maniera pesante, coinvolgendo gli studenti, quelle che erano scelte trasparenti e condivise, in particolare quella legata alla prosecuzione del mandato di Miranda Brugi, con la quale si è rafforzato negli ultimi anni il volto internazionale dell’Istituto. A prescindere dai traguardi raggiunti si è deciso di escludere il suo valido curriculum dalle opzioni per il futuro dell’istituto. Una condotta meramente politica e gravemente scorretta".

Sul ritorno di Anna Carli alla presidenza dell’istituto, allo scadere del mandato di Miranda Brugi, interviene anche Fabio Massimo Castellani (Forza Italia), presidente commissione consiliare cultura, secondo il quale "l’ideatore di questo disegno" sarebbe il direttore Antonio Ligios, che avrebbe "sempre avuto un atteggiamento negativo verso la maggioranza".

"Brugi – conclude Castellani – ha gestito nel migliore dei modi la scuola nel triennio nel quale è stata presidente. Come mai il consiglio della scuola non ha inserito il suo nome della nella terna?". A pesare nel curriculum di Carli, invece, secondo l’esponente di Forza Italia sarebbero gli "incarichi politici che fanno parte del passato della storia senese. Con il Siena Jazz stesso film: si sta cercando di impedire in assemblea la delibera del nuovo statuto che è stato scritto proprio per aumentare l’ autonomia dell’ amministrazione nella relazione con l’ ente e fare in modo che la politica possa continuare ad incidere sulle scelte". La replica immediata arriva da Andrea Sbardellati, segretarop dell’Unione comunale Pd. "n questo periodo, segnato dalla pandemia, anziché misurarsi su idee e progetti per ridisegnare un futuro della città più sostenibile che faccia leva sulle migliori risorse per un nuovo modello di sviluppo multiforme, assistiamo ad un crescendo di iniziative, non solo confuse ma anche molto dannose per la nostra comunità e rischiano di colpire duramente alcune eccellenze del nostro territorio".

Riccardo Bruni