Siena, alla ‘Jacopo’ la rete aiuta a studiare. "Lezioni virtuali, studenti già pronti"

Il professor Volpe, animatore digitale della scuola, racconta come ci si organizza per proseguire l’attività

Il professor Giovanni Volpe

Il professor Giovanni Volpe

Siena, 7 febbraio 2020 - Animatore digitale. E’ lui che insieme a dirigente scolastico e direttore amministrativo svolge un ruolo cardine nella diffusione dell’innovazione nei luoghi del sapere dei nostri studenti. E adesso che l’emergenza coronavirus ha costretto ad interrompere le lezioni, il suo compito diventa ancora più strategico. Perché ogni istituto si sta organizzando per fare in modo che i ragazzi non vivano la chiusura delle scuole come vacanza ma proseguano gli studi. L’animatore digitale della ‘Jacopo della Quercia’ di Siena è Giovanni Volpe, docente di 46 anni. Fondamentale, dunque, in questa fase. "Da quando è stata disposta la chiusura delle scuole fino al 15 marzo sto cercando di aiutare i miei colleghi. Stamani (ieri, ndr) abbiamo fatto una conference call molto lunga, eravamo una sessantina di persone, che è servita per spiegare come ciascuno può dare il proprio contributo. Credo che questa fase, sicuramente particolare, possa rappresentare un’opportunità di formazione per i docenti". La rete è una risorsa ai tempi del coronavirus. "Certo e consente di far lavorare i ragazzi. Alla ‘Jacopo’ abbiamo creato nella piattaforma Weschool delle board, ognuna per le varie materie. Italiano, matematica e via dicendo. I ragazzi possono accedervi mediante il proprio computer e da app sul telefono e vedono cosa il docente ha caricato nella board. Sono state create delle macro-aree che comprendono rispettivamente le classi prime, le seconde e le terze". Si faranno dunque lezioni virtuali? "Gli studenti possono collegarsi con la webcam". Tutti devono essere attrezzati a casa con un computer. "La stragrande maggioranza di loro, soprattutto delle medie, può disporne. E sa già come muoversi. Per le primarie, vista l’età, è più difficile e vanno modulati gli strumenti, magari attraverso il registro elettronico. In tal caso il supporto della famiglia diventa importante. Per quanto riguarda i ragazzi delle medie non dimentichiamo che al primo anno gli diamo un indirizzo mail legato ad una apposita piattaforma google". I giovanissimi se la cavano bene con le nuove tecnologie. "Un dato è significativo: nell’arco di un giorno, da quando è stata disposta la chiusura delle scuole, ho avuto oltre 150 alunni che si sono attivati su Weschool". Lunedì si parte con le lezioni? "Pensavo di fare la prima per una verifica. Dicendo loro magari di andare alle 9,30 sulla piattaforma cliccando ‘live’. Insomma, non è estate ma un periodo in cui c’è una situazione diversa"