"Siamo più bravi di loro" I militari ascoltavano tutto

Operazione ‘Ostentazione’ perché i criminali si vantavano della loro bravura. Il ruolo delle donne: facevano i sopralluoghi per furti nelle case e spaccate

Operazione "Ostentazione". Perché non avevano paura di niente e di nessuno, gli uomini (e le donne) della banda. Non sapevano, però, che gli investigatori li stavano ascoltando. Erano riusciti ad installare un ‘orecchio’ per le intercettazioni ambientali su una potente Bmw, lasciata incustodita da uno dei componenti della banda. Così avevano ricostruito in diretta un furto nella zona di Perugia, a Corciano, e a Roma nella zona dell’Eur. "Ci ha aperto un mondo", confessa il procuratore Salvatore Vitello. Dicevano di andare più veloci dei carabinieri, che non sapevano guidare in modo spericolato come loro. "Avevano sfondato più volte i posti di blocco e si vantavano della loro bravura", ha spiegato il pm Siro De Flammineis svelando i retroscena di un’inchiesta lampo "che ha dimostrato che sul fronte dell’attività predatoria l’Arma dà risposte ai cittadini", ha aggiunto Vitello.

Tutto era iniziato seguendo la pista dei furti in abitazione, il reato più odiato dai cittadini. Troppi quelli nelle abitazioni l’estate scorsa nella zona di Castelnuovo Berardenga. "Avevano studiato i colpi parlando con le stazioni vicine – ricostruisce il maggiore Alberto Pinto –, poi era intervenuto il nucleo operativo e Radiomobile che ha consentito di arrivare al gruppo criminale".

"Verificati i collegamenti per quanto riguarda le modalità operative spunti sono giunti dall’attività tecnica - chiarisce Vitello – , partendo dai tabulati dei cellulari presenti nelle varie zone durante i furti. Alcuni erano stati censiti negli archivi della polizia. Uno apparteneva a un sinti che aveva precedenti e parlava con numeri ‘civetta’. Questo ci ha messo sulla pista giusta, risultava che il telefono con quella scheda era presente nella zona di Murlo e Pienza in occasione dei colpi".

E’ stato un crescendo. E le tessere sono andate al loro posto. In un’intercettazione si stavano attrezzando con i lampeggianti per superare i posti di blocco anche durante il Covid. "La pandemia non li ha fermati, anzi – raccontano gli investigatori – hanno lavorato senza sosta. E fatto spaccate a quattro sportelli bancomat sfondando con carro attrezzi il muro, prelevando la cassaforte che veniva portata lontano e poi aperta con calma. Una era stata ritrovata sotto un ponte del Tevere".

Potevano mancare le donne? Una è stata fermata ieri a Roma ma erano fondamentali soprattutto per la logistica. Andavano sul posto anche con i camper, facevano il sopralluogo per scegliere le macchine piccole e veloci da rubare, le case e i luoghi dove colpire solitamente vicini a vie di fuga. Poi ci pensava la famiglia ‘allargata’ ad occuparsi del supporto se durante uno speronamento, magari, una vettura si rovinava. I parenti intervenivano per recuperare persone e refurtiva. "Banda di alto spessore criminale", sottolinea il comandante provinciale dell’Arma Nicola Ferrucci . Non portavano con sé i cellulari nelle ore precedenti o successive a furti e spaccate. Si travisavano con cappelli e guanti, come mostrano le telecamere che li hanno ripresi in azione. L’operazione ’Ostentazione’ ieri sera era ancora in corso ma parte del denaro contante era stato recuperato unitamente a materiale usato nei centri ippici, qualcuno dei sinti aveva anche i cavalli. Oggi ci saranno nuovi sviluppi in attesa della convalida dei fermi effettuati.

Laura Valdesi