Sfigurata dopo un intervento: chirurghi plastici a giudizio

Senese di 43 anni denuncia due medici dopo il ‘lipofilling’ al viso

 A processo due medici versiliesi  per le lesioni  a una paziente

A processo due medici versiliesi per le lesioni a una paziente

Versilia, 11 luglio 2018 - Per un vezzo estetico, si è trovata a convivere con un volto sfigurato. Per questo una donna di 43 anni, originaria di Siena, ha denunciato due medici versiliesi (un uomo di 52 anni e una donna di 44) specializzati in chirurgia plastica, che le hanno effettuato interventi di lipofilling del viso, lasciandole però evidenti lesioni al volto, giudicate guaribili in oltre 40 giorni. Il pm Enrico Corucci, raccogliendo la denuncia presentata ai carabinieri, ha citato a giudizio i due professionisti per colpa medica, ed entrambi dovranno comparire di fronte al giudice monocratico del tribunale di Lucca il 5 dicembre. I fatti risalgono al febbraio del 2016 quando la donna si è rivolta ai due medici per sottoporsi ad un intervento di lipofilling del viso: una metodica chirurgica oggi molto praticata che consiste nel prelievo del proprio grasso da determinate aree corporee in cui è naturalmente presente in maggiori quantità come addome, fianchi, cosce, e il suo trasferimento sul viso, così da rimpolpare i lineamenti e garantire un effetto di ringiovanimento.

A EFFETTUARE l’operazione fu il medico 52enne che, a distanza di qualche mese, effettuò a casa della paziente una iniezione bilaterale al volto di Kenacort, un cortisonico che, per l’accusa, avrebbe però provocato un riassorbimento del grasso sottocutaneo formando le aderenze che avrebbero provocato vere cicatrici sul viso. In sostanza sarebbero state utilizzate tecniche contrarie alla medicina che avrebbero provocato i danni lamentati dalla quarantenne. Secondo quanto dichiarato nella denuncia, la paziente fu trattata con lo stesso medicinale in altre due occasioni, una eseguita dalla professionista 44enne, l’altra dal chirurgo che l’aveva somministrata la prima volta. Una serie di trattamenti post operatori che, secondo la donna, avrebbero favorito in modo vistoso quelle «alterazioni anatomico funzionali», cioè le lesioni sul viso che sono state giudicate guaribili in 40 giorni. A seguire le indagini sono stati i carabinieri: il pubblico ministero ha poi deciso per il rinvio a giudizio dei due professionisti che a dicembre dovranno presentarsi alla sbarra.

Fra.Na.