Sesso al night: sfruttamento della prostituzione

Il gestore ha già patteggiato tre anni. Il processo va avanti per la sua ex e per chi aiutava a trovare le ragazze

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Il processo è iniziato con una lunghissima testimonianza del finanziere che ha svolto le indagini sul night a luci rosse in viale Toselli a Siena dove si offrivano ai clienti prestazioni sessuali di belle ragazze dell’Est. Sfruttamento della prostituzione in concorso l’accusa per gli imputati del processo che ha preso ieri il largo davanti al collegio Costantini. A sollecitare i testinoni – c’era anche l’attuale comandante della stazione dei carabinieri di Poggibonsi chiamato in causa per un episodio marginale – il pm Niccolò Ludovici. Va detto subito che il principale accusato - che era anche stato arrestato quando nel 2016 scattò il blitz di Finanza e Mobile, ha già definito i suoi conti con la giustizia. Stralciata la posizione, con rito abbreviato era stato condannato sempre per sfruttamento a tre anni, pena divenuta nel frattempo irrevocabile. Nel processo, infatti, dove è difeso dall’avvocato Filomena D’Amora, deve rispondere di indebito utilizzo di carta di credito, di calunnia e di minacce a pubblico ufficiale.

Una storia che aveva fatto scalpore a Siena dove da tempo si mormorava che le ballerine hot offrissero sesso a pagamento nei camerini privati del locale. A difendersi ora dall’accusa di sfruttamento della prostituzione ci sono l’ex compagna rumena dell’uomo, la donna a cui risulterebbe intestata formalmente la licenza, difesa dagli avvocati Massimo Rossi e Francesca Martini, che assistono anche un uomo che secondo la procura avrebbe aiutato a procacciare le belle ragazze per il night. Al termine della lunga udienza c’è stato un rinvio per ascoltare altri testimoni.

La.Valde.