"Servono severità e rigore"

"È senza dubbio una ragazzata. Vogliamo evitare che degeneri"

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di Cristina Belvedere

"Il video delle risse tra studenti che circola in varie chat? Il nostro obiettivo è tenere i toni bassi, ma gli occhi ben aperti, prima che quella che può essere derubricata a ragazzata assuma dimensioni maggiori". Va dritto al punto il dirigente dell’istituto ’Sarrocchi’, Stefano Pacini, che con la sua vice, la professoressa Paola Calise Piro, è venuto in questi giorni in possesso del filmato avente come protagonisti alcuni ragazzi della scuola.

"Il video risale alla settimana scorsa – spiega la vicepreside –. Come lo ho visionato, ho subito chiamato i carabinieri della Stazione di viale Bracci, che sono venuti in sede e hanno individuato gli studenti coinvolti. Si vede perfettamente che si tratta di un gioco, ma certi fenomeni vanno interrotti fin da subito, affinché non degenerino".

I protagonisti del filmato sarebbero ragazzini che frequentano le classi prime: "Li abbiamo identificati grazie alla collaborazione dei docenti e di altri loro compagni di scuola – afferma la Calise Piro – per questo è stata fatta una relazione scritta e sono state avvertite le famiglie".

Ma quello che più conta, al di là delle indagini delle forze dell’ordine, è l’aspetto educativo: "Abbiamo subito organizzato lezioni di educazione civica – evidenzia la vicepreside del Sarrocchi – perché questi scherzi sono violenti e quindi certi fenomeni vanno fermati subito, sul nascere. Stiamo collaborando anche con il preside dell’Ipsia ’Marconi’ Luca Guerranti. In ogni caso, parliamo di ragazzi che attraversano un’età particolare e che sono reduci da due anni chiusi in casa per l’epidemia, lontani dalle istituzioni scolastiche che contribuiscono alla loro educazione, specie in situazioni di famiglie problematiche".

La professoressa Calise Piro tiene la guardia alta: "Intendiamo operare con severità, rigore e con il massimo impegno dentro e fuori la scuola. Per questo i ragazzi più grandi hanno collaborato con i docenti andando nelle prime classi per spiegare la gravità dell’accaduto. Speriamo di poter riprendere al più presto i corsi per la lotta al bullismo, che in passato hanno dato ottimi risultati anche grazie alla collaborazione di medici, psichiatri e psicoterapeuti esterni". Coinvolto, ma solo marginalmente, anche l’Ipsia ’Marconi, dove il preside Luca Guerranti fa il quadro della situazione: "In questa zona gravitano circa 2mila studenti, l’1 per cento dei quali sono persone particolari. Dopo aver visionato il filmato, abbiamo iniziato con gli insegnanti a fare opera di sensibilizzazione contro certi comportamenti. Il messaggio che abbiamo lanciato è che dalla violenza nasce solo violenza".

E ancora: "Non è del tutto chiaro chi sono i ragazzi coinvolti e se ci sono dei maggiorenni. So soltanto che l’unico nostro studente presente nel video è stato quello che ha tentato di separare i due che si picchiavano. Se ci sono dei contrasti tra studenti, ci sono senza dubbio altri modi per risolverli. Quanto a noi, come educatori – conclude il preside Guerranti – dispiace che di fronte a certi episodi ci sia stato chi ha girato il video, mentre la maggior parte dei presenti ha assitito alla scena, senza intervenire. Se non, appunto, il nostro studente. Ora sono stati informati i carabinieri, provvederanno loro. Per quanto ci riguarda, abbiamo chiesto maggiori controlli fuori da scuola proprio per evitare ulteriori episodi del genere".