"Serve tempo, bonus cruciale per le terme"

Marcello Cicalò, dg del gruppo IHC: "Siamo riusciti ad attivare 32 mila richieste, 12mila solo a Fonteverde. Tanti non li hanno usati"

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"Siamo decisamente favorevoli ad estendere la possibilità di utilizzare il bonus terme, come richiesto al Governo e ai ministri da Federterme". A schierarsi con la battaglia del presidente Caputi è Marcello Cicalò, direttore generale del gruppo Italian Hospitality Collection, che fa capo a cinque resort di cui tre termali in Toscana: Fonteverde a San Casciano dei Bagni, Grotta Giusti a Monsummano Terme e Bagni di Pisa a San Giuliano Terme. "Il Governo ha fatto un’operazione eccezionale - rileva il dg Cicalò -, dando un credito a tutti i cittadini italiani, senza limitazioni di reddito, che grazie al Bonus Terme hanno riscoperto il mondo del termalismo Italiano. E’ stato un grande aiuto economico anche per l’indotto economico che gravita intorno alle terme. Penso ai viaggi, ai ristoranti, ai soggiorni negli hotel. L’idea di per sè è ottima. Realizzarla in sessanta giorni si è rivelato impossibile. Oltretutto tra Natale e Capodanno è arrivata la variante Omicron che ha contribuito a peggiorare il quadro".

Servirà più tempo, secondo il manager di Fonteverde, anche per alleviare i problemi delle strutture, che hanno dovuto assumere più personale per poter gestire il dossier bonus, cercando di ottenere il maggior numero di incentivi possibile. E per dare risposte ai clienti che non riusciti a usufruire del bonus che hanno conquistato.

"Solo il nostro gruppo ha evaso circa 32mila richieste, il 12% del totale – continua il direttore generale Cicalò – per Fonteverde ne sono arrivate 12mila e sino ad oggi oltre 4mila clienti sono riusciti ad attivare il bonus attraverso prestazioni termali come bagni in piscina o trattamenti estetici o fisioterapici. A Bagni di Pisa il numero è stato più alto, circa il 40% del totale, a Bagni di Pisa abbiamo sfiorato il 45%. Per registrare le 32mila richieste abbiamo assunto 120 persone, una task force importante, con assunzioni temporanee che hanno richiesto uno sforzo pesante per il gruppo, per massimizzare il più possibile l’opportunità del Governo. Tutti i clienti che avevano richiesto e ottenuto il bonus chiamavano in continuazione per scegliere le date e avere chiarimenti. Per questo il personale aggiuntivo ha fornito le informazioni richieste e ha elaborato tutti i dati".

Sono due le mosse che il gruppo IHC chiede al Governo. "Da un lato avere la proroga per avere la possibilità di sfruttare il bonus ancora per sei mesi, non sprecando 20 milioni di euro già stanziati. Dall’altro rinnovare l’iniziativa per il 2022, rifinanziarla per dare una chance di ripresa a molte altre strutture termali che non hanno partecipato finora. Oltre a dare incentivi ad altri clienti potenziali, che avrebbero più tempo per godersi le terme".