Tutti sperano che il prossimo week end sull’Amiata fili liscio e senza intoppi

di Massimo Cherubini  Una stazione invernale a numero chiuso. Questo quanto potrebbe verificarsi nel prossimo futuro sugli accessi alla parte alta dell’Amiata. Si tratta di un’ipotesi per mettere fine ai disagi verificatisi negli ultimi due week-end. Prima sul fronte del versante senese, domenica scorsa su quello grossetano. Situazioni di "incontenibili" affluenze, così viene definita la situazione verificatasi alle Macinaie.  Ieri mattina gran summit tra i vertici delle due Province, quella di Siena e quella di Grosseto, i responsabili dei vari corpi di Polizia, per mettere a punto un piano che eviti il terzo caos in questo fine settimana. Pare che sia stata recepita l’indispensabile necessità del coordinamento stretto delle due Provincie. Impensabile bloccare il traffico al ‘Secondo Rifugio’ quando dal versante grossetano si permette comunque di arrivare in vetta. E non solo, perché il problema si è posto anche nei parcheggi dei poli più bassi.  Domani ci sarà la sperimentazione di percorsi, ancora allo studio dei tecnici delle due Province, che dovrebbero basarsi su una percorribilità circolare delle strade della montagna. Da dove si sale non si può scendere. Insomma una serie di sensi unici abbinati allo stop delle auto prima che i parcheggi delle vetta, e anche quelli de poli più bassi, siano stracolmi. Evitare le soste selvagge ai bordi delle strade che finiscono per impedire anche il transito, e questo è davvero pericoloso, dei mezzi di soccorso.  Si fa avanti la convinzione che l’Amiata non ha capienze illimitate perché limitato è il suo territorio. Anche le strutture più di tante persone non le possono ricevere e servire. Quindi il pienone va bene, ma se il ‘cono’ strabocca produce solo disagi agli sciatori, in estate ai turisti, e tante proteste. L’Amiata, ma da quanto è stato reso pubblico anche in altre stazioni invernali c’è il problema dei grandi e non previsti afflussi di sciatori, ha provocato problemi simili. Ieri il grande confronto è sfociato nella decisione di attuare un primo piano operativo congiunto tra i rappresentanti delle due provincie. Una verifica importante perché domani, e soprattutto dopo domani, con neve abbondante, piste sciabili, tempo buono è facile prevedere che, nel segno di un vecchio adagio, non "c’è due senza tre". Tutti sperano che non ci sia il terzo caos che non porta beneficio a nessuno incidendo negativamente sull’ottima immagine dell’Amiata.

Cronaca

di Massimo Cherubini
 Una stazione invernale a numero chiuso. Questo quanto potrebbe verificarsi nel prossimo futuro sugli accessi alla parte alta dell’Amiata. Si tratta di un’ipotesi per mettere fine ai disagi verificatisi negli ultimi due week-end. Prima sul fronte del versante senese, domenica scorsa su quello grossetano. Situazioni di "incontenibili" affluenze, così viene definita la situazione verificatasi alle Macinaie. 
Ieri mattina gran summit tra i vertici delle due Province, quella di Siena e quella di Grosseto, i responsabili dei vari corpi di Polizia, per mettere a punto un piano che eviti il terzo caos in questo fine settimana. Pare che sia stata recepita l’indispensabile necessità del coordinamento stretto delle due Provincie. Impensabile bloccare il traffico al ‘Secondo Rifugio’ quando dal versante grossetano si permette comunque di arrivare in vetta. E non solo, perché il problema si è posto anche nei parcheggi dei poli più bassi. 
Domani ci sarà la sperimentazione di percorsi, ancora allo studio dei tecnici delle due Province, che dovrebbero basarsi su una percorribilità circolare delle strade della montagna. Da dove si sale non si può scendere. Insomma una serie di sensi unici abbinati allo stop delle auto prima che i parcheggi delle vetta, e anche quelli de poli più bassi, siano stracolmi. Evitare le soste selvagge ai bordi delle strade che finiscono per impedire anche il transito, e questo è davvero pericoloso, dei mezzi di soccorso. 
Si fa avanti la convinzione che l’Amiata non ha capienze illimitate perché limitato è il suo territorio. Anche le strutture più di tante persone non le possono ricevere e servire. Quindi il pienone va bene, ma se il ‘cono’ strabocca produce solo disagi agli sciatori, in estate ai turisti, e tante proteste. L’Amiata, ma da quanto è stato reso pubblico anche in altre stazioni invernali c’è il problema dei grandi e non previsti afflussi di sciatori, ha provocato problemi simili. Ieri il grande confronto è sfociato nella decisione di attuare un primo piano operativo congiunto tra i rappresentanti delle due provincie. Una verifica importante perché domani, e soprattutto dopo domani, con neve abbondante, piste sciabili, tempo buono è facile prevedere che, nel segno di un vecchio adagio, non "c’è due senza tre". Tutti sperano che non ci sia il terzo caos che non porta beneficio a nessuno incidendo negativamente sull’ottima immagine dell’Amiata.

Sensi unici e più controlli  Piano anti caos per l’Amiata    

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Sensi unici e più controlli Piano anti caos per l’Amiata

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