Senesi in piazza a Firenze "Serviva dare una scossa"

Il direttore di Confcommercio. Pracchia: "Il presidente Giani. ha confermato: con meno casi. orari diversi per bar e ristoranti"

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C’era anche la delegazione di Siena, come quelle di tutte le province della Toscana, alla manifestazione promossa ieri da Fipe Confcommercio, a Firenze e in tante altre piazze italiane. Apparecchiature in terra, cartelli di protesta, la voglia di far sentire la propria voce dopo la decisione di chiusura alle 18.

"Era necessaria un’iniziativa per rimettere al centro della discussione i problemi della categoria – spiega il direttore di Confcommercio Siena Daniele Pracchia – in attesa di valutare l’effettiva portata degli aiuti disposti dal governo".

A preoccupare è la cadenza delle erogazioni: "Il rischio è che, con il passaggio all’Agenzia delle entrate, i tempi si dilatino. Ma gli esercenti devono sostenere spese tutti i mesi, non possono aspettare. E se si ritarderà troppo con i sostegni, il rischio concreto è che fra qualche mese le aziende interessate non ci saranno più". A confronto con i commercianti anche il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Eugenio Giani, che all’indomani dell’ultimo Dpcm aveva già ventilato una possibile apertura: "Ha ribadito che entro una decina di giorni, se la curva dei contagi dovesse scendere, proporrà un allungamenti degli orari. Noi sosteniamo che i bar debbano essere portati almeno alle 20, i ristoranti alle 22, per dare un senso all’apertura dei locali ed evitare che le nostre città diventino spettrali a metà pomeriggio".

Sul fronte cittadino, annunciata per sabato alle 16 in piazza Salimbeni l’iniziativa promossa da Potere al popolo, dal titolo "Vostre le decisioni, nostre le conseguenze". L’iniziativa, programmata nel rispetto delle norme di distanziamento, chiama a raccolta "piccoli commercianti, lavoratori precari, finte partita Iva, cassintegrati, disoccupati, lavoratori dipendenti, studenti, lavoratori della cultura e dello spettacolo", sotto lo slogan: "Reddito e salute per tuttei. La crisi la paghino i ricchi".

Orlando Pacchiani