Scuola, servono 500 euro a figlio

I primi anni tra i banchi sono i più costosi

Un genitore intento a comprare i libri (Lazzeroni)

Un genitore intento a comprare i libri (Lazzeroni)

Siena, 24 agosto 2019 - Settembre è sempre più vicino e con esso il suono della campanella. La fine di agosto, come ogni anno, da il via agli acquisti scolastici. Sono settimane di transizione, queste, durante le quali, si sta con i piedi ancora in acqua e la testa già tra i banchi.

Le mamme si passano le liste dei libri da un ombrellone all’altro, sottolinenano quelli che hanno già, quelli che potrebbero prendere in prestito dal cugino più grande e quelli che invece toccherà comprare. E non solo. E’ già partita ufficialmente la «caccia» del diario perfetto, dello zaino adatto e dell’astuccio abbinato. «Quando si dice che avere un figlio costa, non è una bugia – commenta Lucia Fattorini – finchè si è all’elementari ci si evita la spesa dei libri, ma in compenso ci sono le attività».

E quindi, cara scuola quanto ci costi? Un bambino che si iscrive in prima media spende, solo di libri, 330 euro circa. Considerando che molti testi si portano fino in terza, l’anno dopo la spesa si dimezza. Stesso ragionamento per le superiori: il biennio è il più costoso con una spesa tra i 300 i 350 euro, che diventano 400 per l’indirizzo internazionale.

Tra i più cari ci sono i testi di Chimica e quelli di Antologia. Il costo sale notevolmente se si considerano i dizionari, gli atlanti e così via. E poi, ovviamente, tutto il resto. «I prezzi degli zaini vanno dai 60 euro ai 120 - spiega Lucia Rossi - vendiamo poi quaderni da 50 centesimi l’uno a quelli di 2 euro. L’astuccio meno caro costa 15 euro, quello più costoso il doppio».

E ci siamo limitati agli accessori basilari. Poi più si cresce e più la spesa aumenta. Ma un altro fattore che influenza le uscite familiari è la moda. Scegliere il prodotto di tendenza o buttarsi sulla via del risparmio, magari anche riciclando il vecchio zaino del fratello maggiore?. «Finchè posso lo faccio – continua Lucia – con le mie amiche c’è un bel passaggio. Facciamo attenzione a non assecondare il consumismo, ma non è facile. Già a dieci anni sanno bene quello che vogliono e non stentano a chiederlo».

Evitare le mode, ma non la qualità è il pensiero di Federico Pieri. «Preferisco di gran lunga comprare uno zaino buono, che gli duri 5 anni, piuttosto che andare al risparmio e trovarmi a dorverlo ricomprare l’anno dopo - spiega -. Per quanto riguarda i libri è un discorso diverso. Se c’è la possibilità di acquistarli usati, tenuti bene, ben venga. Anche se ogni anno vengono richieste le nuove edizioni, obbligando in qualche modo a dover ricomprare lo stesso libro, ma aggiornato, che di nuovo, copertina a parte, ha veramente poco se non niente».